Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP..X. - l coNvcro 163 della poesia possano percorrere..il. volo che il genio loro consiglia, e le ali , sopportano. lo non mi tratterrò a descrivere lo incanto, che nasceva dal profumo dei fiori e. .dallo sfolgorare •dei :torchi, di- . cera bianca fitti su candelabri di argento ripercosso, le :miriadi di volto p.er gli specchi„, pei vassoi, bacili, boccali,. urne, - vasi, statuette, grotteschi, e argenterie d'infinite ragioni annuirande per dovizia, e per lavoro ‹stupende. I tempi; di questo racconto non . distano tanto .da • , noi, che di simili masserizie chiunque ne avesse vaghezza non possa farne esame nei pubblici • musei. ,Nelle case dei. nostri p.atrizii adesso non se ne vedono più, 0 rare; però che le: abbino vendute allo straniero. Che cosa, non' .venderebbero essi, i nostri patrizii, se trovassero il. compratore? Presso -a questo turpe mercato. , benedetto.......io. sto per dire... sì, benedetto ir saccheggio dello aborrito nemico! 11.' soldato ladro uon •„vorta • via, la :speranza di ricuperare il mal tolto, nè il . desiderio' di' adoperartivi .con , tutti i i-nervi; ma lo. straniero ..che. ti .compra a,- patto le reliquie -paterne ti ,compra. a :un punto un. brano • del tuo cuore, e tu _gli vendi.. un pezzo di ..patria! La rapina 'dispone gli' animi a libertà ed a vendetta; la vendita volontaria a ser vitù. Così gli Spartani punivano. 'meno la , violenza .fatta alla vergine,,, che la seduzione, (3);. e rettàmente: imperciocchè con la violenza si contamini il corpo, con la seduzione il corpo a un punto e l' anima. Oggi nelle., leggi alla rovescia; prova fra mille, che. la materia ha vinto lo spirito, e da per • tutto se ne .vedono segni. manifesti. — • Ma' io torno 'allo argomento; chè la mia tragedia desidera discorso non di suppellettili, sibbene di anime e di passioni. Don Francesco, con la gentilezza che si addiceva: al suo nobile lignaggio, e con la grazia che gli veniva dal, suo spirito, accolse i comitati. Eranvi diversi di casa Colonna; eranvi i due Santa Croce, Onofrio principe Dell'Oriolo, e don Paolo di cui fu parlato sul principio di questa storia; eravi monsignore Tesoriere e poco dopo vennero i cardinali Sforza e barberini amici, o consorti di casa Cènci, con parecchie al- .

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