Giuseppe Faravelli - Per l'autonomia del Partito socialista

Credere profondamente in questa missione liberatrice del proletariato: ecco in che consiste quelio che i detrattori ed i loro pappagalli ignoranti chiamano il nostro liberal-socialismo. Se il liberal-socialismo, di cui si va blaterando contro di noi, è questo, noi ci vantiamo di essere socialisti liberali. Ma, dopo quanto ho spiegato, porsi contro il nostro liberal-soc;aJismo significa puramente e semplicemente porsi contro il marxismo. In un recente, ragguardevole articolo ccmparso su • Quarto Stato», Lelio Basso, criticando il nostro preteso «riformismo», faceva giustamente consistere la caratteristica rivoluzionaria del socia! smo, non g;à nel radicalismo dell('. rivendicazioni sociali, ma nell'attribuire al proletariato la funzione di protagonista di questo rinnovamento radicale della società. Orbene, - e questo sia ben rh'aro ai nostri detrattori, a coloro che ripetono ingenuamente le loro sciocchezze e, se ce ne fosse bisogno, anche a qualche amico nostro - orbene, H nostro socialismo, il socialismo democratico è e deve ad ogni costo rimanere marxista e classista, deve cioè rimanere l'ideologia del proletariato e non mai l'ideologia dei cosi detti ceti medi. Il giorno in cui il socialismo democratico indulgesse ad altre ideologie e si lasciasse contaminare da esse, cesserebbe di essere rivoluzionario. Non sarebbe più nè socia! sta nè democratico. Senonchè taluni, anche di noi, traggono dal concetto che solo il proletariato può farsi protagonista della liberazione di tutta la società, una conseguenza assolutamente arbitraria, anzi fa)sa,_ perchè in contraddizione con il concetto stesso: ìa conseguenza che il proletariato deve assumere un atteggiamento di diffidenza, di sfiducia, se non addiritura di ostilità verso i ceti medi. Altri, per contro, consapevoli della necessità del contributo dei ceti medi all'azione del proletariato (e oggi, in Italia, al consolidamento della repubblica democratica), ne ricavano la conseguenza disperata che bisogna «rivedere» e «superare» il marxismo. Come ho già detto, secondo me non c'è niente da « rivedere » nè da «superare•, almeno ne, punti della dottr.na marxista che sto esaminando. Infatti se è vero che nelle condizioni di vita del proletariato si r:assumono, nella loro espressione più disumana, le condizioni di vita d: tutta la società moderna, onde il· proletariato non potrà superare le condizioni di vita proprie se non superando tutte le condizioni inumane di vita della società moderna; se questo è vero, è evidenl'e che il proletariato deve scorgere negli interessi legittimi, materiali e morali, di tutte le altre classi del lavoro, in qualsiasi modo negletti od offesi dal capitalismo, ;nteressi anche 7 8 bi ,tec::i Gino Bianco

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