Giuseppe Faravelli - Per l'autonomia del Partito socialista

e) la pretesa di negare ai compagni il"diritto di assoc'arsi nell'interno del Partito, senza che - ben mteso - ciò comporti vincoli contrastanti con la disciplina generale del Partito e menomi i doveri e i diritti di ogni socio. Non è chi non veda che questo diritto di associazione - unito al diritto più illimitato alla libertà del pensiero e della critica - è il solo rimedio al!a minaccia - denunciata recentemente dal compagno Silone - eh<' incombe sulle democrazie moderne con il costituirsl di partiti di massa a tendenze oligarchiche, i quali monopolizzano la vita politica escludendone i partiti minori e degradando coloro che professano altre idee politiche, o non ne professano alcuna, a cittadini di seconda categoria; Contro l'organizzazione ucellulare" f) quel vero e proprio attentato all'unità del Partito che è la pretesa di sostituire, sia pure in pa, te, alla sua organizzaz:one territoriale un'organizzazione così detta « cellulare • (da non confondersi con quella dei nuclei aziendali, che noi approviamo in pieno); organizzaz·one cellulare mEdiante la quale gli operai, nel seno stesso del Partito, sono segregati dai non operai, con che si spezza l'unità spirituale del Partito, si costituisce un partito operaistico nel Partito, si fomenta cla un lato il gretto spirito corporativo, e dall'altro lo spirito piccolo-borghese, e insomma si bolscevizza il Partito, e lo si prepara a quella fusione che è negata a parole. E bisogna impedire che l'un.tà del Partito sia frantumata nelle grandi città anche m~diante la costituzione di una moltitudine di misere sezioni numericamente esigue, intrinsecamente incapaci di una intensa vita politica e che perciò cadono facilmente sotto la dittatura dei funzionari. E con la democratizzazione del Partito bisogna reclamare energicamente la democratizzaz1or.e e l'au1onomia dei sindacati e di tutte le altre organizzazion, dei lavoratori, che comunisti e democristiani, conforme alla loro dottrina, tentano di asservire al proprio partito e alla propria demagogia. 2) In secondo luogo il nostre, Partit.o d~ve dare alla prop1ia politica - così nel campo internazionale come nel campo interno - una fisionomia indipendente, rifiutando di accodarsi all'uno o all'altro dei due blocchi o totalitarismi in lizza: non deve cioè prestarsi assolutamente alla um Eante funzione di rimorchio che lo pone nella impossibilità di assolvere il suo compito storico e rende perfettamente inutile la sua esistenza. • Politica di indipendenza, dunque, che - si badi - non d~vc 23 Blbl oteca Gino Bianco

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