Giuseppe Manuzzi - Il libro de' dodici articoli della fede ...

-< 11 ?c lo pellegrino nostro , però ch' egli è uomo di gl'and l' vi la, c di geande penitenza. E Famiano corse a l luogo, ch ' ('g li gli avea assegnaLo nella .sua .casa! nel qua l luogo egli dimorasse , e quivi lo Lro,•ar ono m01·Lo , c ' l Yiso suo sì come angelo lo vide risplendere ; ed egli volle prendere la carta, la quale egli avera scritta , cd avevala in mano, ma nolla potè aver e. e uscendo fuori rinunziò e disse queste cose allo 'mperadore ; c quegli sì entrarono nella casa, e andarono là dove era ques to beato coepo, e dissono: Avvegnacbè noi s iamo peccatori, ·sì governiamo lo 'mperio ; e ques ti hane la cura e lo r eggimen Lo della uni-<rer salc ecclesia: Dàe a noi qu esta carta, acciò che noi sappiamo quelle cose che dentro ·vi sono scritte. El Papa si trasse innanzi, e que ta carta colle sue mani prese, e quello beato corpo la carta gli lasciò incontanente. El Papa quella carta fece leggere in presen'zia di tutta la moltitudine della gen le che v' era, e del padre suo. E udendo l~ amiano queste cose di grande paura conturbato , is tupidìo , e fatto senza anima, e perduta sua for'za in terea cadde. E tornando in sè alquanto, le sue vestimenta s tracciò, e li suoi capelli canuti del suo capo incominciò a divegliersi, e la barba a tirar e, e se medesimo incominciò a squarciare , ed a scapi gliarsi , e sopra lo corpo dello suo figliuolo si gittaYa, e gridava : Oimè, fi gliuolo mio! perchè m' hai così con trisLa to , e per lanti anni agl~ miei ( 1) dolori e pianti hai da to'? Oimè misero , eh) io Yeggio lo guardiano della mia Yecchiezza giacere in uno le tto vile , e a me non parlare ! La madl'e udendo ques te cose) come leonessa che rompe le reti, così le vestimenta sua fesse c isquarciòe, e uscì fuore del luogo, oY' t> lla era , scapigliata, co~li occhi a cielo lf'Yali , e ( 1) Il la l. ha : m i h i.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==