Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

I. 43 Piccolo, esso pure, ma che salvò la Francia, e permise all'Intesa di parare il colpo, mentro esso soccombeva sotto l'impeto iniziale dell'aggres~ere, il quale, senza quella incontrata resistenza, avrebbe forse eseguito il suo premeditato piano. D'altronde nutrire simili timori di servitù e di pericoli è quanto diffidare delle buone disposizioni delle Potenze convocate al Congresso. È svalutare il suo verdetto; è sconvolgere da capo in fondo il discorso inaugurale del S.' Poincaré e annullare tutti_i principì che egli volle porre per una feconda e duratura opera: • Ciò cbe la giustizia esclude sono i sogni di conquista e d1 • imperialismo in disprezzo delle volontà nazionali, gli scambi ar- « bitraci di provincie fra gli Stati come se i popoli non • fosse,·o « che mobili e una posta nel gii,oco ». « Non è più il tempo-in cui i diplomatici potevano riunirsi « per rifare di loro autorità sopra un angolo di un tavolo la carta « degli imperi. « Se dovete rimaneggiare la carta del mondo è a nome dei « popoli ed a condizione di tradurre fedelmente i loro pensieri, di « rispettare il diritto delle nazioni PICCOLEe grandi a dispor1·e << ài lo1·0 stesse e conciliarlo col diritto egualmente sacro delle mi- « noranze etniche e religiose >>- Per fortuna l'indipendenza dell'Armenia non ha nulla da temere, nella sua salda situazione, come causa giusta e coll'appoggio, in suo favore, del popolo e del Governo italiano, da simili insinuanti sottintesi. Al contrario essa si afferma di giorno in giorno, come · può dimostrare il segL1enteordine del giorno, che il Congresso coloniale italiano, indetto dall'Istituto coloniale italiano, approvò per acclamazione, << Il Congresso,aderendo alle considerazioni fatte dal relatore • in ordine alla questione armena; « considerando che la nazione armena ha già maturità e « civiltà tale da permetterle di aspirare a piena indipendenza di « reggimento politico: . i 81 iot~ca G1'.'loBianco

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