Quaderni di cultura repubblicana

Con la Restaurazione la monarchia borbonica non aveva voluto ripristinare tutto il medioevo, come in Piemonte aveva ratto Vittorio Emanuele I ; anzi aveva consentito che una limitata a ria di modernità circolasse nell'organismo statale. Aveva di molto attenuato lo spirito giurisdizional ista dell'epoca tanucciana, ma non sino a far intendere che il Regno delle Due Sicilie tornava, come ai tempi degli Angioini, ad essere un feudo della Chiesa; aveva dato al paese - primo fra gli stati italiani - una codificazione che per quei tempi era un progresso, e, sebbene il Regno, come la dinastia (le glorie guerresche dei Borboni si fondavano sulla modest issima vittoria di Bitonto del 25 maggio 1734), non avessero tradizioni milita ri , non aveva cacciato dall'esercito la urricialità murattiana. Sotto questo punto di vista anzi i Borboni commisero due errori uguali c contrari, che furono causa non ultima del loro crollo fatale. Non essendoci nel Sud una tradizione militare, non si sforzarono di formarla, sicché l'esercito, come truppa, rimase più da parata e da caserma, una specie di milizia stagnante, una guardia del corpo del re, senza animo, ingombrante ed inerte. Ma, non avendo distrutto nell 'esercito la infiltrazione murattiana (la campagna di Russia del 1812 era stata una gloria murattiana), avvenne che questa si perpetuò nella ufficialità e specie nelle armi dotte (l'esercito italiano dopo il 1861 si giovò di esse ed è notevole che, nella mediocre campagna del 1866, le uniche divisioni che a Custoza si comportarono meglio furono quelle dei generali meridionali). Onde nella prova cruciale del 1860 si verificò il fenomeno della truppa che si sfasciò e non seppe resistere all'urto garibaldino e degli ufficiali migliori che defezionarono : di qui il crollo fatale. Carlo Pisacane entrò nella carriera di questa ufficialità scelta e moderna che derivava da una aristocrazia ant ica abituata al comando. Prese da giovinet to la carriera delle armi, studiò nel collegio mili tare della Nunziatella, divenne a ventun anni ingegnere ed ufficiale del genio. visse negli ambient i di corte ed ebbe incarichi speciali. Si era negli anni in cui Ferdinando II di Borbone. per5

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