Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

55 sero a (lecine; ~ il col po sarebbe ri n~c ito se i providenza non 1'avessc antivenuto coll a (tdìni zioue delle cose. L' ostierc Carlo c ·alati di Corsico, tra le p11le nemiche superò· due vohe le mura con notizie al Governa pmvvisorio' ; Antonio Leoncini ~ a chi voleva distorlo dall ' assa lir il ca.~tello ass iepato dai Tedeschi, rispose: ie palle non offendono chi ha Ìn fronte il nome di Pio IX. Una signora disarmò tre poliziotti ; un'altra uccise altrettanti Croati , nè fu la sola che in q' ttei giorni facesse prodigi di tiro ; un g.rup·p:-l di inerrni ragazzi dagli otto ai dieci anni spogliaron dalle bajonette akurii soldati. Offcrtosi un pr<'mio al falegname Paolo Pirovano, c~1e primo avea superata la barriera di porta Tosa, cercò quello di esser ammesso nella g.uardia civica. Ciascun cittadino potrà riferir dal ca nto· SitO fatti di cui ftt testimonio . Aggiungo qualcuno da me veduto. Sul Carrobbio un uomo comb:t tteva a fucile colla si nistra mano, dopo perduta la destra ; c'era chi gli caricava lo schioppo , egli se ne serviva. A Il' assalto della corte imperiale un gi<Wine ftt colpito da quindici palle nelP istante che pel primo invadeva il palazzo grid.ando viva l' Itali1 Cad(k gridando viva l'Italia. - Assistito dal sacerdote s-pirò gridando: Viva P Italia. - Un rnoTCtlte scriveva col proprio sangue sulla parete : coraggio fratelli ! - Sangue e azirmi tl

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