Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

l ·i D stringere colla nostra mano gencro~a la nwno di quegli arresi, quando una scarica indemon iata ci . avver tì che tutto era stato tradimen to pct' attirare a sè le turbe, che incapaci di viltà nou avevano potuto sospettare un colpo di quc-: sta ,natura. Cinque o sci dei nos tri rimasero, ma, non s'arrestò i.l cornbattin:Jento, uernrn eno al venir della notte ( 1 ). · Durante la quale si voll ç chiudere questo luogo nel modo piLt severo: Ne ll'a bitazione che riesce di fronte a.lla sua porta principal e , furono piantati due cannoni. Il si~n or Prinetti proprietario d i quGlla · casa parlò da uomo, da <;itiadino per incorare i poliziotti a cedere senza t)erdita di sangue. Fece loro un quadrQ delle cose di Milano, della loro cnusa pc.rdu ;- ta, tutto ' invano; l'ostinazione di questa sbirraglia è tanto pilt riprovevole, quanto piLt era essa des tinata a di struggere ~li effetti d' un eroismo patrio così singolare ! Si combattè dunque (t) A me, che vegliavll all e barricar e di san t' Ambrogio ~Ila Palla, fu consegnato un sergente di questi poliziotti prigioni ero, rla tradurre alla ca sa Trivulzio. Vedendogli sa n gno~ sul volto, g li domnndai se ferito! Sì , rispose in sua barbarn !H'OillliH'in: Quesli vili mi hanno fe rito dopo che mi ero ar reso ! Chi an• ar vili noi vittima r!e lla loro ' 'iltà! e tuili i comhalliment i successivi furono pieni di \'i gliaccheri e, non re ~tnnòo immuni di es>e nemmeno quei P riuci pi, che debbo no · alla storia r ender ont n dell e proprie azioui. 5

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==