Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

J l d~ gennaio ·, più crudeli di quante avessero f~tt~ tn noi Spagnu,oli, Russi; Tedeschi d' altre volte e Francesi( r ), viva il Nazari, che risvegliò pel primo le addormentate Congregazioni centrali, che, appena fatte consce del loro potere, aiutarono a demolir l'oppressione che ci" pesava sul colJo ; e il fiscale Guicciardi , che usando il diritto sacrosanto di sorvegliare alP abuso di potere, a cui i magistrati trascorrono; abuso tanto più funesto quanto pitl autorevole è il magistrato che Io commette, n'ebbe il ricambio d' un' istantanea dimissione dall'imperatore che reca per sua divisa il motto Difendere il giusto; viva il conte Vitaliano Borromeo , che pastosi alla testa della moltitudine che un tempo era tanto sconosciuta, divise coi pochi riottosi le ostili dimostrazioni, parlò fi·anco pel suo popolo al vicerè, che per trentadue anni rispose ai cittadini il suo proverbiale farò , dirò , senza che mai venisse l' istante d'aver fatto, d'aver detto; e il podestà Casati, che , vero rappresentante del popolo, coJJa materiale esposizione ai pericoli, colla resistenza alle indebite richieste, con proteste ( 2) replicate, venHe reclamando contro ogni atto d' ingiustjzia che la forza del cannone c'imponeva , e con lui vivano i suoi degni assessori , in quest' occasione (:1) Vedi in fine documento B. (2) Vedi allegalo lJ in fine.

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