Volontà - anno XX - n.12 - dicembre 1967

quanto riguarda i punii che ci interessano - a riferirci a questi scritti suoi che furono pubblicati dal 1848 al 1851, in cui le sue teorie sono state sviluppate nel modo più chiaro ed efficace. 3 • Proudhon chiama •anarchismo• la sua dottrina sul diritto, lo Stato e la proprietà. - • Quale forma di J!Overno dobbiamo preferire? - Domanda che può essermi rivolta da qualcuno dei miei giovani Je11ori. Non siete forse repubblica1w? - Repubblicano senza dubbio; ma questo nome non precisa nulla. Rcs pubblica è la cosa pubblica; ora chiunque voglia la cosa pubblica sot- 10 qualsiasi forma di governo, può dirsi repubblicano. I re sono anch'essi rcpubblic,mi. - Allora voi siete democratico? - No. - Che? sareste dunque monarchico? - Niente affatto, - Voi \'Olete allora un governo misto? - Me· no che mai. - Ma che cosa siete mai, allora? - Io sono anarchico• (I). LA BASE Secondo Proudhon la legge suprema è per noi la giusHz.la. Che cos'è la giustizia? • La giustizia è il rispetto spontaneamente sentito, reciprocamente garantito della dignità umana, qualunque sia la persona o le circostanze in cui si trovi compromessa ed i rischi ai qunli espone la sua di– fesa» (2). • Ho il dovere di rispctla1·e e, se lo posso. dì far rispctt.ire il mio prossimo come mc stesso: tale è la lc!!-gl"dc!ln mia coscienza. Per quale com,idcrazione gli debbo rispetto? A caus.:i della sua forza, del suo talento, della sua ricchezza? Tali qualità puramente accidentali sono ouelle che meritano la minore consi– derazione nella persona umana. O ri.llora per il fatto del rispetto che il mio prossimo tributa a me stesso"> No, la giuslizia è superiore anche all'interesse. Essa non ha bisogno dello stimolo della ,ecìprocità; essa. afferma ed esige il rispetto della dignità umana ri.nchc per il nemico, tanto è vero che anche la guerra è regolata <la certe norme di diritto; essa !o esige anche per il delin• quente, tani.o è vero che esiste un diritto penale. Ciò che io rispetto nel mio prossimo non sono i doni della n.:>.tur~o le .:ttrattivc della fortuna: non è il suo bue o il suo .tsino, nè la sua domi.:"'tica, come dice il decalogo; e non è neppu– re il saluto con cui egli ricambia il mio: è la sua qualità di uvmo • (3). • La giu'-tizia è reallà ed idea allo stc~so tempo• (4). • La gius1izia è una facoltà dcll"anima, la prima fra tutte. quella che co– stituisce l'essere sociale; ma essa non è un~ facoltà sollanlo: è un'idea, un rap– porto, un'equazione. Come facoltà è;"isa è rnscet1ibile di sviluppo, cd è questo sviluppo appunto che costituirà l'cduc..izione dell"umnnità. Come equazione. essa non presenta nulla di variabile, di arbitrario, di antinomico; essa è asso- ( I J • ou·c~c-cc quc la propriété? •, p. 295 (2) • Dc l:1 jmtico •. I, P. 182-183. (J) « Dc la Justicc •· I, p. 184-185. (-') hi, 1>- 73. 715

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