Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

in pratica esitarono od ebbero paura di allontanarsi dai loro sacrosanti dogmi politici. dai passatempi del par– lamentarismo. Volevano che i lavora– tori, affamati e frementi, aspettassern che i menscevichi arrivassero al potere, e poi si s.irebbe visto che cosa fosse pQssibilc fare. Tuuavia, il pili grande colpo fisico e morale, sì potrebbe dire il colpo mor– tale, il colpo dì grazia, fu vibrato alla Rivoluzione Sociale rnssa dagli eredi del tradizionale movimento popolare, il partito dei socialisti rivoluzionari. li lo– ro motto di «Terra e Libertà» aveva fatto presa nell'immaginazione della maggior parte dei contadini, poichè il problema della tcrrn era il problema fondamentale in Russia. e la soluzione immediata di questo problema eni in– dispensabile. Riforme agrarie immedia– te avrebbero rinforzato la rivoluzione ed avrebbero evitato la presa del po· tere da parte dei bolscevichi. Disgra– ziatamente, i «rivoluzionari» tradizio– nali si comportarono esattamente co· me i menscevichi e raccomandarono al• le masse di «aspettare che si facessero leggi appropriaie». Questo tragico erro– .:: di tempo condusse alla morte di mi– lioni di persone innocenti nelle guerre civili e nelle «purghe» che ne seguiro– no cd ebbe come effetto ultimo la «morte della Rivoluzione». Le altre forze rivoluzionarie, che se non potevano completamente prevalere sui bolscevichi, avrebbero forse potuto influire su questi ultimi, furono CO· strette a combattere su due fronti: contro la dittatura bolscevica e contro gli «eserciti bianchi» che cercavano di restaurare l'odiato zarismo. 558 Tali forze rivoluzionarie consistevano in tre aggruppamenti, il maggiore dei quali era il movimen10 anarchico, in– sieme al formidabile movimento parti– giano di Ncstor Makno. Senza dubbio, il movimento anarchico era cornbatli– vo, ma era anche permeato da un cer– to romanticismo che non consentiva u– na larga attività costruttiva_ Inoltre, la opposizione degli anarchici alla ditta• tura venne troppo tardi, quando i bol– scevichi si erano già trincei-ati e strin– gevano nelle loro mani tutte le leve del potere. Sorte analoga ebbero due altri movimenti affini: quello dei mas– simalisti e quello dei socialisti rivolu– zionari di sinistra. Peggio ancora, non fu possibile coordinare la resistenza di queste forze, in modo da presentare un fronte unico contro i bolscevichi. Sono ormai passati cinquant'anni dal– lo scoppio della Grande Rivoluzione Russa. Le nere forze del capitalismo di Stato schiacciano sotto i loro talloni di ferro tulle le pili nobili aspirazioni suscitate da quella rivoluzione ... tutti i suoi più alti ideali. Il popolo russo ri– mane sotto il giogo ... ma l'ultima pa– rola non è detta ancora. Il forte seme del socialismo è piantato profondamen– te nel suolo fertile; e il giorno verrà certamenlc in cui i suoi germogli spun– leranno per produne energie vigorose per la liberazione del popolo russo e di tutta la civiltà. E allora la gente russa cesserà di essere distruttrice e divcnLerà la grande edificatrice di 1..111 mondo nuovo e migliore. (1radotto dall'Inglese da Julian J. Stccn di Chicago) BORIS YELENSKY

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