Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

NelCinquantenario della Rivoluzione Russa A Ila metà di luglio 1917 arrivammo alla frontiera orientale deJla Russia. Bisognava ancora attraversare una parte della Manciuria, tutta la Si– beria, una parte della Russia Centrale e poi l'Ucraina per arrivare sulle rive del Mar Nero. Appena passata la frontiera, incomin– ciammo subito ad avere la sensazione di quel che la Rivoluzione di Febbraio ave\·a falto per il popolo russo. Si no– tava dappcrtullo una grande manife· stazione di gioia; l'aria era soffusa di esuberanza primaverile - una prima– vera quale la storia ha raramente co– nosciuta. Pareva che madre natura si associasse al gaudio della grande vit– toria conseguita. l campi erano fiori– ti; nelle foreste gli alberi sembravano gareggiare fra di loro in bellezza. Si poteva quasi immaginare di vedere fa– te bianche aleggianti nella brezza e mormornnti senza posa il ritornello che tutto riassumeva nelle parole: « Pace, Pane e Libertà ». Tale era l'atmosfera in cui la nazio– ne russa iniziava la sua esistenza du– rante i mesi della luna di miele della Rivoluzione di Febbraio: soltanto una volta, nello sp,,zio di secoli, è dato ad un popolo di fare l'esperienza di una atmosfera simile. Va da sè che non furono le diverse dimostrazioni di gente affamata per le strade di Pietrogrado la leva che ro– vesciò lo zar Nicola TI dal suo trono e scosse la società russa dalle stesse sue fondamenta. Il tremendo uragano della rivoluzione aveva iniziato il suo impeto già due secoli prima. 552 Fin dal tempo di Caterina la «gran– de» i «teneri virgulti» della ribellione erano incominciati a spuntare con la iniziativa di Pugachov e di Stenka Ra– zin. Mezzo secolo più tardi, sotto il regno di Nicola l, c'era stata la sfor• tunata ribellione dei Decabristi: un gruppo di brillanti ufficiali dell'eserci– to e di intellettuali influenzati dalla Ri– vol11zione francese, i quali preconizza– vano la fine dell'assolutismo zarista. Seguirono a breve distanza la rivolta in Polonia e tutta una serie di piccole insurrezioni di contadini che ebbero scarsa pubblicità. Una formidabile on· data rivoluzionaria si diffuse su tutta la superficie della Russia, attirando a sè, a poco a poco, adesioni sempre più numerose fra gli intellettuali, gli ope– rai e i contadini. L'eroica insurrezione del 1905 era sta– ta soffocata nel sangue dei suoi valo– rosi, e ad essa era seguita una nera reazione. Ciò non di meno si sentiva dappertutto che il popolo russo era or– mai risoluto a libc.-arsi della tirannide zarista e dalle forze tenebrose che fa– cevano corte allo zar. Ci vollero ancora dodici anni e la prima guerra mondiale, che mise in fosca luce la completa corruzione del regime, i noti scandali in cui era av– volto Rasputin, e tutta la serie degli scandali minori: ci volle tutto ques10, ed altro ancora, per scatenare l'uraga– nq prodigioso, irresistibile. Il resto è noto. Ciò che non sembra ancora chiaro al pubblico in generale sono le cause e le ragioni che condus– sero al tragico fallimento di una ri-

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