Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

di sui sociologhi moderni pubblicati da un editore inglese. L'avvento di Hitler al potere, nel 1933, costrinse Korsch ad abbandonare la Ge,·mania. Egli passa in Inghilterra, rimane per un breve periodo in Dani– marca poi, nel 1936, emigra negli Stati Uniti. Bcnchè occupi una cattedra d'in– segnamento a Nuova Orléans, Korsch, negli anni passati in America, si dedica allo studio delle teorie di Marx. Jn America come in Inghilterra, esercitò la sua influenza sopraltutto come edu– catore. I suoi amici lo chiamavano ri– spettosamente il « Leher ». Le sue co– noscenze enciclopediche, la sua acutez– za di mente lo rendevano adatto per ques~o particolare ruolo, .sebbene egli avesse preferito essere « nel cuore delle cose», cioè partecipe delle Jotte reali per il bene e l'emancipazione del– la classe operaia alla quale si identifi– cava. La sua intelligenza, la sua inte– grità morale lo ponevano in disparte, gli impedivano di partecipare alla «cu– rée », la quale era una delle caratteri– stiche salienti del mondo accademico e del movimento operaio ufficiale. Il fatto che la sua morie sia passata qua– si inosservata sembra confermare la convinzione nutrita da Korsch che il marxismo non può esistere se non in unione con un movimento rivoluziona– rio della classe lavoratrice. Le ripercussioni della prima guerra mondiale e, più ancora, quelle della rivoiuzione russa, fecero scoppiare vi0- lcntcmente la crisi che minava da lun– go tempo il marxismo e il movimento operaio occidentale. Prima della guer– ra, la socialdemocrazia si era divisa, su basi teoriche, in ala « revisionista » guidata da Edoardo Bernstein e in ala «ortodossa» rappresentata eia Karl 518 Kautsky. La guerra doveva metter in luce che queste due tendenze non ri– coprivano di fatto che una identica at– tività rifQrmista, social-patriouica, fon– data sulla collaborazione delle classi. Gli elementi più estremi dell'ala sini– stra dei movimento socialtsta interna– zionale e i loro rappresentanti più in vista, Lenin in Russia, Rosa Luxcmburg in Germania, cessarono cli rare appello all'ortodossia marxista, esigendo un ri– torno alla unità della pratica e della teoria socialista da lungo tempo per– duta. Il « re,iisionismo » aveva Iifiutato il marxismo rivoluzionario e non rappre– sentava dunque un problema per i so– cialisti estremisti. Al contrario l'icortc– dossia» di Kautsky costringeva ad una lotta su due fronti contro la socialde– mocrazia e la sua giustificazione appa– rente: la fraseologia marxista. E que– sta lotta mentre tentava di risvegliare un nuovo movimento operaio utilizzan– do la tradizione socialista radicale, eb– be come slogan: « ritorno a Marx». Ma richiamandosi tanto i nemici quan– to i discepoli dell'« ortodossia» di Kautsky all'opera di Marx, era del tut– to opportuno porsi il problema: « che cos'è il marxismo?». E inoltre in che cosa e fino a qual punto il marxismo del tempo di Marx conservava ancora valore nelle condizioni modificate del nuovo secolo? Le condizioni rivoluzio– narie sopravvenute dopo la prima guer– ra mondiale facevano sorgere un ritor– no d'interesse per la teoria marxista. Dal 1922 al 1924 Korsch scrisse una serie di studi (2) contro l'«ortodos<:ia» di Kautsky esortando a ripristinare il (2) Riuniti con il titolo di «/\farxi!>mus und Philosophic • - Grtinbcrg Archiv. (1923) • 2éme édition augmcntéc, Lcipiig, 1930.

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