Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

linitc e convcn~cnti, anche se per , 1c e con me1.1.i diversi. Non I i.)ulta che tali ,olonlà abbiano csc1e11a10 una vbibilc influen.t::1 Magli e\cnti di questi ultimi tempi. Finora il mo\imento dei negri degli Stati Uniti si e mantenuto ft..dcb ai principii della rh olu.tione ciel secolo dc:cimoum·o rh·cndicando sem• plicemcntc, per la cittadinanza di di· !-.ccndcnLa al ro americana, il godi men• 10 delle garan1ic cos1itu1ionali di cui godono, woricamcnlc almeno, i citta• dini di altro colore. Il follo che ~r conquistare tale godimento i negri s:a. no co~trelli - come tanto! \Olle lo so. no anche dei birmchi - a ricorrere :11• l'uso ddla violenza, non è colpa loro, ma di quelli che precludono ogni al• tra via. E quc~lo è quel che rifiulano di ve. dcre o di ricordare i detentori del po• tcrc e della ricchc1.1.a. Di que.!lto rifiuto .!li l! fotlo eco in un suo cliscorso ~li Scna10. il 17 luglio u.s., il Sen Robcrt Bvrd (Democratico del West 'Virginia) il quale fece appello al. la sua eloquenza per contestare che la miseria. la segregazione l'oppressione giustifichino i tumulti che continuano a intensificarsi da un capo ail'altro del paese. Disse fra l'altro: • Si fa colpa alla segregazione; ma delle popolazioni di tulle le stirpi sono vissute in scgrcgal.lonc, senza ricorre– re al lumulll. " Se ne ra colpa alla miseria; ma I poveri bianchi sono pili numerosi del poveri neri, nell'America d'oggi, non per questo ranno tumulti. « Sentiamo dire che la discriminazio– ne è la c:~usa 1>rlnclp1.1lc delle sommos. se; ma elci milioni di umlll Immigranti sono venuti In <Jueslo 1>ucsc dove 'ìl 1Jarlava persino una lingua a loro sco. noscluta: l Libanesi, I Tedèschl, gli Jta. 462 liani, i Polacchi, I Greci, gli Ebrei e tanti altri ancora sono slatl oggclto di discrinùna7.lone, ma non reagivano scendendo nelle strade a rare alti di violenza ... • (U.S. News &.- World Re· port, 31•7•1967). 11 Senatore Byrd farebbe bene a ri• passare i suoi libri di storia. Le rivol• le della miseria, della schia\·ih.1. del sen·aggio sono tan10 antiche qu:11110 la memoria degli uomini, in lutti i tempi, in tulli i climi, sono lutti gli orizzonti. Sono, per cos\ dire, il molO re della storia, il viatico del pro~1CS· so. Ma per non uscire di qui, potrebbe ricordare utilmente che l'indipendenza nazionale fu conquistata medi::mlc UP ventennio di tumulti e <li ballaglic e di guerre a cui parteciparono immi• grati o figli di immigrati di tutte Il! stirpi; che i primi venuti si aprirono la via all'interno del continente faccn. do strage degli indigeni; e che i vcnu• 1 i più tardi, dalla metà ciel secolo pas salo in poi, hannQ lollato ad ogni pas so per conquistarsi il diritto al pane, al lavoro in condizioni um~tnc. La Slt► ria del movimento operaio statuniten– se è tutta piena di lotte. di ;-gita1ioni, di scioperi, di sacrifici e <li nomi che– ricordano - nell'apertura del conti nenie, nello sca\'0 delle miniere, nel la\'oro delle industrie pili svariale - l'origine irlandese, tedesca, polacca, i1a. liana, ecc. dei pionieri che nel nome della libertà e della giusti Lia sfidaro– no, non impunemente, l'ingordigia dl!i padroni, la brutalità della poli1ia, la ferocia dei carnefici... Guadagnanclo:-i press'a poco gli stessi insulti e le stcs. stc rappresaglie che ora \·cngono lan• dati con la stessa incoscicnta, conlr" le ,;gitazioni e gli agitatori di p~llc ~ra. M.S, (Da L'Adunata del Rdrutllirl, 8 aa:o,to 1967),

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