Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

per questo '>i dic1..•che è #•, ci<k! allontana10 dalla pro- oatura. Al li\'cllo umano ,i parla .11 ali:.:mtLionc. e non ¼>lo nel ca-.o di qucll.t mcnlalc, ma anchc in qudlo di '>Udd11;111za morbo..,a alle sollccita7ioni tiranniche dell'ambiente, e ciò ..,ìgnifica che .ill'uomo ..,j riconosce una «clc-.1ina- 1ionc• a-..!iolutamcntc djvcn,a clall'incr- 1.iti p'>1co,cgctalc proprkl ckll'animalc e dl'll:.t,.. pianra. Vi..,ta da lontano, l'umanità ,i muo\'c per ma..,sc inerii, le quali a,..,umono dall\unbicntc imm::dia10 e at1ualc (che ,. ,olo la '>upcrlicic flucnlc -.ullc -.irati. rica:•"ioniambientali) i «colori» del com ponamcnto con cui M>ddi•.fano btinli atavki, belluini, eia giungla. L'uomo, in ~cncre. «vcdl' se '-lesso• ma fini,ce per giw,lificar:-,i o per amore di quieto vi– ,·crc (che è poi 1ut1'altro che quieto!) o pcn.:hc preso dalla •pav,ionc• elci co– lori. fl;.1rrcbbc che per u\circ dalla «pri. ma n;.Hura l'uomo non anebbe che da u1mminan.·. percorrere \lr;.1da, muO\er– ,i nel tempo... E in\'c<:c non e CO'>Ì, riacchc il di,·enire non cointide col progrc._..,o_ E ciò avviene almeno per due.· ragioni; prima perché la eh ìllà forni•,cc a cli..,mi-.ura meni di bcnc,,c– rc e cli aggressione, utili11.abili dalla gcncr~1lità dc~li uomini, e ,1rumcn1i di «pianilicazionc morale» o,tici a CQloro c.:hc ,wrcbbcro possibili1à di applicarli, inac{;c,•,ibili agli altri; ,econclo, per l'incremento quan1ita1i\'O e numerico degli elementi della ci, ilrn. O\',cro, per il «proce-.so di massifica1ionc• degli s1t:ssi. Basti o-,serrnre i moderni agglo– mcrnti edili1i, i complessi industriali e gli apparati bellici. L'uomo moderno viene coinvolto, trascinato, •J)..,icologicamcn1e» stritola– to dalle forme giganti"' della civillà ma- 350 t1..-rialc. Il tempo non fa l'uomo. L'uo– mc-mas• a (di nii parla il nostro A. La– pnà) è l'cquivalcnte tecnico dell'uomo alienato (almeno oggi). pos1O fuori di \è, della sua clc-,1ina1ione. Anzi, direi che l'uomo-ma,-.~, è quasi una contrad– di1ionc in rermini, ,e è ,ero che il trallo cara1tcrb1ico cll!ll'uomo ..autenti– co• è la sua «originalità• cosciente e rc,ponsabile, inlcntendo per originale 11911•di\'cn,o dagli altri•, ma «fattosi eia sé». L'uomo-ma..,,a è il bruto mo– derno: la civiltà di m,1v,a, anzichè «lan. eia.re• l'uomo ,crso la natura ullima (nobile natura. rnrrci dire), che C l'uo– mo :-.upe,-coscit.~nte,lo respinge \'erso la prima (quella dcll'incrLia animale). Questo ritorno - riedizione tecnica della riungla - è lo ,cacco mallo della civiltà di mao;;sa. I cullori fanatici della natura po-.sono non trovan,i d'accordo con mc, ma ciò dipende d;:il di\'erso si– enificato a1tribui10 nlla nntura stessa. La •'>pontaneit~•. che ~i decanta alla stato animale, altro non C che •deter– minazione ambientale•. cioè inerzia. L'animale e libt:ro. si dice, ma ha an– ch'c-.sQ le -.ue c..,plo,ioni aggres-.i\'e, il che ci fa dubit:irc dcll::1sua libertà! La spontaneità dell'uomo comune è analo– ga cosa: un crcdcn1c ,i ritiene libcJ"O nell'csercilare il proprio culto! L'analo_ gia, a proposj10 ckll'uomo evoluto, è pO!-;<..ibile qu;rndo il \CcQnclo termine di paragone C la ..,pontanci1à morale (cioè la naiura al li\PCIIO auten1icamente urna. no): ccmc il brutQ t: <ipontanr..-o(natu– rale!) nel suo comp0rtamento amora– le, l'uomo e\'oluto lo e (cioè è natural– mente uomo) nel comportamento mi> raie. lnerzia, dc1crminazione ambicn- 1ale anche qui? Allora, diciamQ che la prima è un'inerzia pa-.\iva (:.1morale), mentre la seconda è un'inerzia attiva (mo.ralc), perchè, in ronda, il problema

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