Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

1 0 l'impressione che la violenza è l'essenza dell'anarchismo; idea quesla respin– ta dai suoi fautori, i quali pcmano che, in realtà, la violenza è utilizzata da ogni gruppo quando i'azione dj esso venga ostacolata dalla repressione, in tempo di leggi eccezionali che mettono fuori legge gli anarchici. L'ana1·chismo ha continuato a svilupparsi in parte nella direzione ciel mu– tuaHsmo di Prnudhon, ma so9rattutto come comunismo anarchjco, al quale Tolstoi aggiunge una terza direzione, l'anarchismo cristiano; una quarta, che può essere definita come l'anarchismo leucrario, ebbe inizio con alcuni illustri autori moderni. Le idee di Proudhon (soprattutto quella della banca di scam– bio) corrispondenti a quelle cli Josiah Warren, trovarono un'eco consjclerevole negli Stati Unili, creando una scuola di cui i principétli autori furono Stephen Pcarl Anclrcws, William Grenc, Lysander Spooner (che cominciò ~1 scrivere, nel 1850,e la cui opera incompiuta «Natural Law», era piena di promesse). Beniamin R. Tucker ha avuto un posto importante fra gli anarchici indivi– dualisti degli Stati Uniti. Il suo giornale «Liberty" uscì nel 1881 e la sua conce– zione risulta da una fusione dei concetti di Proudhon e di quelli di Herbert Spcnccr. Partendo dalla constatazione che gli anarchici sono, per parlare chia– ro, egotisti; che ognj gruppo <li individui - sia esso un'ussociazione segreta di alcune persone, sia esso il congresso degli Slati Uniti - ha il diritto di oppri– mere tutta l'umanità a condizione che abbia il potere di farlo; che una libertà uguale per tutti e che una uguaglianza assoluta debbano costituire la legge, e che «ciascuno si occupi di ciò che lo rigua1·da» l: l'unica legge morale dell'anar– chismo, Tuckcr vu()le provare che una applicazione generale e completa di questi princìpi sarebbe vantaggiosa e non presenterebbe nessun danno, giacchè i po– teri di ognuno sarebbero limilati dai diritti simili di tutti gli altri. 1n più, egli indicò (seguendo le idee di Spencer) la differenza che esiste lrn l'oppressione dei diritti di qualcuno e la resistenza a tale abuso, fra dominazione e difesa: la prima essendo sempre condannabile, quale che sia l'azione di un criminale contro un individuo, o di uno solo contro tutti gli altrj, o di tulli contro uno solo, mentre che la resistenza è giusta cd utile. Per la propria difesa, il cittadi– no ed il gruppo hanno diritto ad ogni violenza, compresa la pena capitale. La violenza è anche giustificata per costringere ad osservare un contrailo. Tucker segue così Spencer e, come lui, apre la via (secondo l'attuale pensiero dell'au– tore) alla ricos1ruzione, a partire dal principio di «difesa» di tutte le runzioni dello StatQ. La sua critica dello Stato attuale t: molto dettagliata e la sua dife– sa dei clirjtli dell'individuo molto potente. Quanto alle sue idee economiche Tu– cker segue Prouclhon. L'anarchismo individualista dei proudhoniani americani ha trovato poca simpatia nella massa dei lavoratori. Colorg che l'hanno difesa - cd erano so– prattutto degli intelleuuali - hanno subjlo capito che l'individualizzazione tan– to auspicata non poteva essere ottenuta con degli sforzi individuali; essi ab– bandonarono allora le fila dell'an.uchìsrno e si unirono all'individualismo libe– rale degli economisti classici, o, meglio, si ritirarono in una specie di amorali– smo epicureo o si adeguarono ad una leoria del superuomo simile a quella cli 348

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