Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

Certamente è ditJicile resistere ad un'opiniOne dilagante fra tutte le genti e trionfante di tutte le mentt: la folla è un'onda che trascina, un vortice nel quale pochi sanno tenersi a galla. Metodo sapiente, in conseguenza, per rendere dominante un'idea, di qualsiasi genere, con– siste nel diffonderla prima con l'eloquenza, con la ripettzione, con te parate o con a.Uri mezzi di persuasione tra le moltitudini ignare: poi atJidarne la sorte alla forza del numero, uno det ptù potenti mezzi di suggestione che l'umanità conosca, che ha sempre grandi possibilitd di vittoria. Cosi fanno i dittatori per imporre i loro voleri, per attuare i loro propositi: una volta preparata la massa, anche coloro che capiscono si adatteranno, o, peggio ancora, per una ragione o per un'altra, st uni– ranno al coro degli altri, e contribuiranno a aare man forte. cost si formano e si impongono nazionalismo, spirito di casia, razzismo; cost diventano dom.inanti le varie tradizioni religiose. Si direbbe che di fron– te alla potenza dei molti, dei moltissimi, lo spirito critico subiSca, alme– no in certuni, una specie di arresto: giacchè non vogltamo credere che ,1 tutti)) gli tntelletti che posero e pongono l'opera toro al servizio di certe test, siano stati e siano c1 completamente)) tn mala fede. In alcuni operò, ed opera certamente, la suggestit:me numerica, la quale appare capace di inibire osservazione e ragionamento, proprio riguardo al problema in causa. E non avviene lo stesso net conJronti della fede religiosa? Un esempio sconcertante di tale smarrimento mentale troviamo in Lodovico Settala, scienziato di eh.tara fama, professore all'untvesrità di Pavia, nominato da Filippo IV primo medico di Milano. E' superµuo rt– petere qui gli elogi che di lui tessono i suoi biografi, ed il Manzoni stesso: è certo che ci troviamo di fronte ad un medico tttustre, stuaioso, autore di opere scientifiche, pronto al soccorso degli ammalati, special– mente durante le epidemie. Tuttavia un episodio di questa vita richiama la nostra riflessione. Il Settala venne una volta, nel 1616, chiamato a consulto per la malattia di un (< pezzo grosso)), il senatore Melzi. t,'ammatato so1Jriva di dolori di stomaco, insonnia e dimagrimento: nulla di strdno, a quan– to si può constatare. Ma non si rtusct a diagnosticare con chiarezza la malattia, nè a curarla. Avvenne clte, poco dopo, Ju accusata dì strego– neria una certa Caterinetta Medici, che serviva come cam.ertera in casa del senatore. La base dell'accusa? Che di lei si era follemente innamo– rata altra persona, in casa della quale la donna era stata al serviZio, e le sofferenze della cocente passione erano state, dalla vittima di cu– pido, scambiate per opera di magia. Di qui all'accusa dt aver fatto am– malare il senatore con le sue artt, il passo fu motto oreve. La donna venne rinchiusa tn unci stanza e sottoposta ad esorcismi. JJurtroppo la voce del Settala, di un uomo di scienza, non esitò ad untrsi all'orriOile coro della superstizione popolare con tale documento: 11 io ho piu volte ]96

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