Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

gnità reclamato dalle masse popolari, non trova posto nell'attivitd le– gale e si dimostra sempre piU un diritto antilegalitario. I problemi reali del popolo possono essere rtsolti solo dal popolo stesso con istituti e attivittz. dirette, fuori e contro gli istituti legati al servizio degli oppressori. I problemi e le vicende governative interes– sano sempre meno le masse popolari ed e giusto che sia cosi: il moneto politico ignora il dramma sociale del popolo ed è giUsto che sia eta esso ignorato. Le ragioni del popolo inerenti ai suoi problemi di vita e di e– mancipazione, sono l'antitesi degli interessi dominanti e sono quindi an– tipadronali, anticlericali ed antiperialisti. Sono l'antipolitica intesa co– me arte di non farsi governare e di autogovernarsi. Rivendicazioni pro– letarie non piU dettate dai vertici sindacali ma sorte dalla stessa base proletaria; rtvendicazioni di libertà non piU dettate da scelte elettorali, ma da scelte effettive di vita e di pensiero per una società senza padro– ni. senza dogmi e senza guerre. ALBERTO MORONf Dei rapporti tra scienza e superstizione G IA' IL MANZONI, nel suo romanzo, dedicò quatcne pagina a questo sconcertante problema quando esaminò il diUondersi della favola superstiziosa degli untori, durante la peste di Milano. Pregiudizi, superstizioni, dicerie ... s'intende factlmente come tutto ciò potesse formare la base di tale credenza per una folla tgnorante, che sempre cerca il capro espiatorio dei suoi guai, la cut collera non si rassegna a npn punire, che non sa controllare la fantasia, per la quate esperienza e ragionamento sono lettera morta. Ma che dire dei dotti'! Che dire soprattutto dei medtct? Vediamo incamminarsi per questo sen– tiero di follia anche i medici ctie prima avevano pronosttcato il dif– fondersi dell'epidemia, avevano visto entrare za peste tn Mttano, ave– vano sostenuto la teoria del contagio e messo le persone in guardia. E non qualcuno per eccezione, ma quasi tutti. Il Manzont t anche co– stretto a riconoscere (sebbene altri vogliano salvarlo da questa macchia) che per fino il sapiente cardinale Borromeo avesse una certa propensione a prestar fede agli unguenti. Ma la fede del cardinale non ci sconcerta, poiché si e, innesta >1 in tutte le altre sue fedi: ci sentiamo invece turbati dinanzi a quella degli scienziati. (( Da' trovati del volgo (dtrà il Manzoni) la gente istruita prendeva ciO che si poteva accom.odare con le sue idee; da' trovati delle gente istruita, il volgo prendeva cio che ne poteva in– tendere, e come poteva; e di tutto si formava una massa enorme e confusa di pubblica follia)). 195

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