Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

Due o tre uomini che erano vicini ;1 me si direi-scro verso l'ala dei sol– dati. Li seguii. Ero. ormai. alla seconda t.appa di <111esl:1 giornata male<lel• la. Fra poco nvrei saputo <1u:1le sorte mi sarebbe slat:1 riservala. Libero o prigioniero. Confesso che, in quel momento. 11011 p('nsavo ancora alla ruci– lazione. I soldati. il braccio appo1q:dato !!,ul loro focile. indirTerenli, ci guarda– vano uno a uno. Arbuisson era vicino a me. Avevamo conservato 1u11·e ,lue il bracciale con la Croce Hossa. - Ricordali - mi disse pitl piano possibile - che siamo (lo11ori ... s1u– de111i in medicina. Dirò i nomi dei miei profossori. nel caso intendono in– formarsi. - D'aceonlo -- risposi - ma tu sai bene eh<' io 11011 sono studente in mcdic-ina ... i tuoi profossori non mi conoscono affatto .. E sentii sv,mire tulla la mia speranz:1. Questo ufficiale di gemlarmcria, davanti al quale dovro' passare. non ha proprio l'aria d'un imbecille. Cer– tamente si accorgerà subito che non sono dotto1·e e che non sono nemmeno studente in medicina ... E allora·~ Allora? ... I soldati avevano fallo un mezzo giro. E si dirigevano, con noi nella sala. Ancora qualche pa~so e ~arei staio dnvanli al Tribunale. (Con1i1111ll) M. VUILLAUME LA MIA OSTILITA' E' VERSO TUTTI I PAPI, PER– CHE' IL PAPATO E', A MIO PARERE, IL PIU' PERICO– LOSO CENTRO DI COORDINAMENTO E DI DIREZIONE DI TUTTE QUANTE LE FORZE POLITICHE REAZIONARIE DEL MONDO"· (in Astrolabio. IV, n. 44) Ernesto Rossi 183

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