Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

In breve io sostengo che la società, nella maniera in cui è organizzata, <.:O· stituisce un grande « bluff 11; forse un giorno si scoprir,mno h! carte ed allora vincerà chi deve vincere. Lo stato è un atavismo, retaggio ancestrale dell'uomo massilìcato che non riesce a pervenire all'aria pura dello spirito critico. Dopo 25 secoli di continua alienazione nello stato, crede.rcmv noi che con un colpo di bacchetta magica possa essa scomparire? Personalmente non lo credo, anche perchè vedo che la massificazione oggi, epoca della tecnica e dell'atomica, au– menta in estensione (corrispeuivamente all'aumento cìcmograftco, che, s;i badi bene, in sé non è un male né potrebbe esserlo, a meno che si verificassero le condizioni .'!iOCioeconcmiche che, profclizzava Malthus, cosa a cui. con Bertrand Rus•wll, io credo poco, almeno relativarncnt~ al mondo occidentale) cd in pro– fondilà (l'uomo medio d'oggi possiede molto sviluppato il senso del diritto s11Osulle cose e sugli altri ma si associa di mala voglia all'idea di riconoscere quello che deve agli altri, esempio agli scienziati che gli permettono <li fruire di comodi strumenti nella vita quotidiana, o magari alla stessa società, da cui proviene quel senso di sicurezza baggiana che si fonda sull'essere tutti concordi su determinate credenze). L'uomo-massa non è che sia nemico giurato del non conformista (si badi 1uttavin che cene forme di non-conformismo. ove manchi la serietà di colui o di coloro che le professano, finiscono col costituire proprio le basi di quel rnnformismo che si voleva combattere), o del libero pçnsatore o del non in· teg:rato; lo tollera, lo lascia vivere in pace., talora lo adula se costui ne solletica la vanitos1tà: però lo avversa e lo distrugge, se può, qualora venga criticato in maniera violenta e spregiudicata a causa del suo quieto vivere, del suo fili– ..ieismo borghese, della sua volgarità spirituale. A questo punto l'uomo-massa dichiara all'uomo guerra aperta e senza quar– tiere. E a questo punto sorge un grosso problema teorico-pratico Una libera associazione di' uomini liberi non ci può 0sserc se prima non ci sono gli uomini libc.ri . Un uomo è libero quando è «immedesimato», quando non è «alterato», cio~ alienato. Ma l'uomo-massa è alterato, e l'uomo-massa costituisce la maggior parte dcll,1. popolazione. E allora? Bisogna restituirlo alla sua mcdesimezz:a. Ma abbiamo visto che, in termini generai:. è refrattario allo sririto critico e che avverserà chiunque voglia modifì.:urlo. Qui ci art?niamo, o meglio io mi areno; per ct11antì sforzi faccia non sono arrivato a trovare una soluzione che sia ad un tempo teorico-pratica, di questo problema. Mi si dirà che 10 ho impostato pt:ssimisticamcnte la questione; può darsi. Il fatto è, però, che io sono assillato da questo bisogno di chiarire il punto e con le mie sole fo1-le mi avvedo di non farcela. Propongo pertanto un (iibaltito su questo argomento (integrati e non integrati, oppure anarchici e horghesi o ancora il libero pensatore e la società o come altro ~i vuole). Pcrchè non è che io pretenda che gli ziltl'i ubbiano le mie idee, o che affermi di essere l'unico depositario della verit3; la difficoltà ::.la nel trasformare l'uomo-massa in uomo, nel fare pensare ciascuno con la :.,ua testa. nel fare penctrart!l m certi ccn 1 clli il significato della parola « spirito nitico "· ANTONINO LAGANA' 170

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