Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

volontà MOTIVI DI ATTUALITA' ANNO XX n. 3 Marzo 1967 la seconda rivoluzione ci se e la ri~ellione deigiovani I l mondo sta cambiando connotati: esperienze nuove spatancano le porte dell'avvenire alla volontà rivoluzionaria. Attaraarsi a denunciare l'importanza dei poari costituiti nella soluzione dei proble– mi contemporanei è oramai inutile: l'anima del mondo non è più prigio– niera dei loro miti e produce fatti nuovi, mette in movimento nuove /Or– ze che non si inseriscono ma si contrappongono ai vecchi sistemi. La seconda rivoluzione cinese e il ribellismo giovanile sotto tutte te latitudini sociali, sono il primo annuncio di una nuova storia. Un annun– cio pieno di incertezze e confusione, ma tutto quel che nasce muove in– certo i primi passi e stenta a trovare la sua strada. Gazzettieri e studiosi stipendiati, tutto l'intellettualismo cortigiano, si è trovato fra i piedi questi due ordini di fatti che non si lasciano in– quadrare negli schemi abituali e, con rancore o finta indulgenza, li so– spingono allora in sottordine, fra le anomalie e gli scherzi effimeri della nostra attualità. Della seconda rivoluzione cinese i fatti ci giungono confusi, non au– tentici o m,al riferiti, ma che si tratti di una seconda rivoluzione che sta realmente cambiando una seconda volta la società cinese, si fa ogni gior– no più chiaro. E che la seconda rivoluzione abbia portato il socialismo cinese a rompere gli argini del partito e dello ::itato, si fa anche questo ogni giorno più chiaro. Un socialismo non organizzato ctailo Stato nè diretto dal partito, ma realizzato dal popolo con le comuni di città e di cmnpagna e i comitati rivoluzionari ispirati alla Comune di Parigi del 1870. Un socialismo che si accorge come lo Stato non sia uno strumento di liberazione ma una trappola che dà il popolo in pasto a un nuovo ca– pitalismo e si decide ad abbandonarlo battendo altre strade. come é potuto avvenire un simile fatto sconcertante, destinato a camDiare fi– nalmente i termini della questione sociale? Ogni Stato socialista nasce con un vizio d'origine: la volontà rivo– luzionaria dei suoi dirigenti e la natura reazionaria dello strumento clte essi credono di adoperare: lo Stato. Essi vogliono il comunismo, l'elimi– nazione delle classi, l'eguaglianza effettiva; lo Stato porta invece verso la creazione di nuove divisioni di classe e un nuovo capitalismo. La nuo– va borghesia di tecnici e funzionari che esercita il controllo effettivo del– la produzione, fa blocco allora con la borghesia superstite dei passati 129

RkJQdWJsaXNoZXIy