Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

Nè si doveva dimenticare che l'appello del 1936 alla collaborazione aveva avuto risultati positivi, permettendo di •realiz– zare quell'unità nazionale che fu la forza e la ragione della vittoria nostra nella guerra di Liberazione nazionale•. •Unità e collaborazione che, finchè du– rarono. anche dopo la Liberazione, permi– sero !a rapida ricostruzione dell'Italia, l'elabon:zione della Costituzione repub– blicana democratica ed avanzata sulla base della pace religiosa•. Bella base, in verità, quella dell'art. 7!. articolo che in trasparenza - diceva Pie– ro Calamandrei - fa leggere fra le ri– ghe della Costituzione democratica, le disposizioni in senso opposto degli arti– coli del Concordato ... Per meglio dimostrare la possibilità di fruttuosi incontri, dialoghi. collaborazioni tra comunisti e cattolici !'on. Longo ha portato, infine. una testimonianza -ben più autorevole• (sic!) della sua e di quel!a del Popolo, che aveva criticato quanto egli aveva detto nella sua relazio– ne introduttiva al congresso. -Da parte cattolica basta citare - ha detto - la Enciclica Pacem in tetris: -Gli incontri e !e intese in vari settori del– l'ordine temporale tra credenti e quanti non credono o credono in modo non a– deguato, perchè aderiscono ad errori, pos– sono essere occasioni per scoprire la ve– rità e per renderle omaggio•. Per chi conosce 11 significato che la Chiesa attribuisce alla parola •verità• (di cui si ritiene unica depositaria per mandato divino). le parole di Giovanni XXIII hanno un senso del tutto opposto a quello che l'on. Longo vorrebbe attribui– gli. In luogo della Quadragesimo anno - alla quale facevano riferimento nel 1936 e net 1933 - i dirigenti comunisti citano 146 ora la Pacem in terris, molto meno com– promettente ... ma la musica è sempre la stessa (6). Il motto • semper eadem • di cui va tanto orgogliosa la Chiesa cattolica, po– trebbe forse valere anche per la direzio– ne del PCI. almeno per quanto riguarda i suoi rapporti col governo sovietico e la politica ecclesiastica in Italia. .-ippro\'.izicnc dell'art. 7, col quale sono stati costitu1ionalmente riconosciuti tutti i privileg• conccs~i da Mussolini alla Santa Sede. (6) Me1,1re sto correggendo le bou.e ricevo il Notizi~rio settimanale del Comune di Bologna (del 28 ouobre 1966), dedicato interamente al re– ~oconto di una ultima manifestazione clericale dd dirigenti comunisti e socialisti, col titolo: «La ciuadinanz.a onoraria al Cardinale Giacomo 1.crcaro conferita con unanime acclama7.!onc dal Consiglio comunale,. La proposta e la re– bti\·a molÌ\"a7.ione è venuta dal sindaco comu• ni~ta Guido Fanti, per il 75.o genetliaco del prc. sule. Subito dopo l'approvazione della propo– sta, quat11·0 assessori, due consiglieri del PCI. due della DC. uno del PSI, uno del PSIUP, uno del PSDI, uno dei PLI e uno del MSI :11t1i d'amore C' d'accordo, hanno accompagnato H sindaco e il \'icesindaco, Gianguido Borghese {del PST) alla sede arcivescovile per parteci– pare ufficialmente al carctinalc la decisi•:me, presa dalla civica rappresentanza •con atto libcrv e cons;tpcvole•. Ricevuti solennemente dal ptesule, il sindaco comunista ha pronun-.:iato un lungo e fiorito discorso, in cui, fra l':i.ltfi"l, ha detto che la deliberazione del consiglio co– munale •si collocava cos1ruuh•amente nella 1rac– cia della storia nazionale, dopo che attraverso una. lunqa e dolorosa meditazione e attra\'erso la lotta, dura e vittoriosa, della. Resiste::i-1.a, l'llalia ha sancito nella sua Costituzione renub-– blicana hl composizione di antiche fratture,· che p(.'r lroppo tempo ne rallentarono la crescita come na1.io11cunita e civile•. Il card!. Ler-..aro, nella sua risposta, ha ricordato un brano della enciclica «Eccksiam Suam• sull'atteggiamento «totalmente disinteressalo• della Chiesa: ..Non abbiamo alcuna mira politica o temporale•, ha detto, ripNendo le parole di Paolo VI.

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