Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

sue stesse iniziali disposizioni, credo abbia oggettivam~tlfe reso im1n·ssibile, forse perchè riteneva di essere ormai in vossesso di sufficiente verità per esprimere il suo giudizio, di pe11errare maggionnenie nel fenomeno della mafia ed in particolare nei suoi rapporti con la politica. Per avere il quadro d'insieme, credo vadano anche tenuti presenti alcuni inter– rogativi. E' vero che la Commissione Parlamentare Antimafia ha praticamente fer– mato i suoi lavori riguardo gli accertamenti su .\ilattarefla e Volpe appunto perchè era investito del caso la Magist,atura? I! Tribunale ora, non ammettendo prove fon– damentali, come può asstmtt!re una posizione definitiva su ,wJ.teria cl,e per la parte essenziale è i11 possesso u11ic11111e11tc della Commissione Parlamentare Antimafia? Non solo: in tm colloquio avllfo col So/losegretario aedi Interni Onorevole Leonello Ama– dei, cui ho esibito gravi documenti in mio vossesso, essendo assente il Ministro Ta, viani (a parie del colloquio era vresente anche il Capo tiella Polizia italiana, Prefetto Vicari), mi sono se11lito confermare che la sede naturale delta presentazione di tlltti questi documenti, essendo in corso 1111 Processo sulla materia, era il Tribunale stesso. Era forse errata l'indicat.ione? PoichC ritengo che un Processo dovrebbe essere w10 scavo verso la verità, una ricerca in comune, sia p11re con diverse rer;po11sabilità, in coscienza 11011 mi sento di parlecipare alla responsabilità tli 1111a inadeguata inda~i11e in una materia da cui è dipesa e dipende la vita e la morie di tante persone. Mi aslerrò d'al partecipare al prose~11iwen10 del Processo: ed ho invitato Jormal111e11te i miei coraggios; e valenti m,vocati - s11perandl' anche certe loro perplessità di ordine giudiziario - ad aste– nersi da ogni ulteriore opera di difesa, che, 11011 scirebbe da me accettata. Chi ha cominciato a rompere il silenzio pauroso - ed io fin che sono vivo, sarò con loro - troverà altre vie: ho piena fidacia che la verità sa comw1que farsi strada. So che i mafiosi, i loro amici e chi pa11rosameme o imeressatamenle sta dalla loro parte, potranno dire - come 11am10già altra \"Olta dello - che in questo modo inle11diamo sottrarci al giudizio. Non è così, dal 1110111e11to eh~ noi abbialno chiesto, e .~eguitiamo a chiedere (diversamente da chi, esvlicilamente o meno, ha con perii· nacia contrastato le nostre richi.!ste di approfc,ndire le 1,ro,·e), 1111 vieno - lati/o me– glio se rapido - accertamento su tulio; tanto più che, ovviamente, il giudizio pro– cederà anche in nostra asseuza La conoscenza diretta di quanto male abbic /allo e tt11tora faccia il sistema clie11te1are-ma[iosC' - il vero impwato in (J11eslo Processo, non 11ascomlia111ocelo - sottovonendo e umiliando popolazioni h1'ere dove esso alligna; la certezza che 110,i si può comribuire in Sicilia, ne! mondo, allo sviluppo di una vita nuova eludendo i problemi, mi in&pongor,o questo passo. Ho convenuto q11allfo sopra con Franco Afasia. Con rispetto, ùt fede. DANILO DOLCI Condividendo le vahaazio11i e la decisione di Danilo Dolci, mi asterrò dal par• tecipare all'ulteriore corso del Giudi-.:.io. Ho invitalo formalmente i miei valorosi difensori a considerare ullimato il loro campito. FRANCO AL.ASIA 69

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