Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

solubile probkma dell'esistenza del male. conosceva il patriarca, suo servo: il giusto l\klìstofolc dice a dio le stesse parole del Giobbe. Satana, personaggio della vicenda di Strano che dio non sapesse se il diavo- Giobbe. lo lo conosceva o no. Veramente per chi legga a11entamente Risponde il nostro sig. Diavolo: 'Si, lo l'istoria di Giobbe e creda in dio, non conosco e so che ti onora e venera, ma può NON giungere alla conseguenza ine- perchè lo hai reso fortunato, nella salute, quh·.:icabile, che: ...«il male ,,iene da dio nei figli, nei beni; se così non fosse ... o dn nessun allro; gli altri esseri. o cose sono solo dei suoi strumenti». li vecchio. barboso e unico argomento dei preti - dio norr ,•uol male, solo lo p~rmct te - non merita di soffermarsi a .:onfutarlo. U:1 ndullo vede dei bambini giuocare con una pi<;tola. un rasoio, lascia che si ammazzi– no, c.ome è spcsro accaduto ... o non av– ,,crtc uno di un pericolo, che que\lo igno– ra ... lui nulla ha fatto, solo ha permesso che avvenga ciò che poteva evitarsi! Comunque, esponiamo il dramma di Giobbe. Gli attori interlocutori sono c\rre il protagonista, Giobhe, sua moglie, tre, o qu-attro suoi amici, i figliuoli di dio (persn;iggi non bene identificati), l'Avver– sario e .... nientemeno che il Padreterno! Giobbe. un antichissimo pa1riarca del paese di Us (paese o regione?) ,•ivcva nel– la grazi;l di dio. Era giusto e pio; ricco d'armenti e contento della sua prole. O– norava la divini1à conforme ai riti dei suoi tempi, e delle sue genti. Dio lo mira– v;:i dall'alto del suo misterioso e 'stellato' soglio, ed era contento della sua creatu– ra, com'cssa del suo creato1·c. Fino a qui, si potrebbe dire, ch'era abbastanza bene, mu ecco - è pn'.)prio il caso di dire •- ehe il Diavolo ci melle la coda, gincchè è il diavolo in persona a entrare in ballo. Questo sig. Diavolo detto L'Avversario, venne un giorno davanti a dio, e in tutta libertà si lagnò di come andavano le co– se sulla terra, secondo lui! Dio bonariamente - quel giorno, caso raro, era di buon umore - gli chiese se sen1ires1i che moccoli». Dio allora fetc una scommessa col suo Avversai-io e &li PERMISE di mettere Giobbe alla pro\•a. Fosse opera di dio, o fosse del diavolo, sempre però col PER– MESSO di dio .._fatto sta, che in un sol gior– no, Giobbe cadde nel più profondo abisso di miseria e di mali. Jl bestiame predato dai briganti, il fulmine caduto sugli ovili. le case incendiate da lulmini e crollate, ser– vitori uccisi e r.on essi anch..:: !lilli i figli. .. tutto perito nelle tante catastrofi. Giobbe si rassegnò a tanti disastri e benedisse sempre il nome di dio. li dia– volo invece non si diede per vinto e ritor– nò ali::, presenza di dio. Questi gli dice: «Vedi quanto integro è Giobbe ... benchè tu mi abbia incitalo contro di lui per ro– ,·inarlo senza motivo"· Sono v:irole ripoc– t<1!.:!tc!>tu;ilmcntc (Giobb~ 2, 3). Dunque non può dubitarsi che il male venga da dio ... e ancora si !>cusa col dire: 'sei sta– to tu che mc l'hai fatto fare'. La giusti– ficazione dei preti che tali espressioni debbano intendersi solo in rapporto alla ddwlena dell'intelletlo umano ... lascia il tempo che 1rm 1 a! Di~ stesso non può negare la sua in– giustizia, poichè ammette di avere colpi– to l'uomo r2tto e probo, SENZA MOTIVO e vedi - dice al diavolo - che non ha bestemmiato! Insiste il Jia"olo: Pelle per pelle. L'uo– mo dà tulio quel che possiede per la sua vita; ma toccagli la carne e vedrai se non li l"innega in faccia. 107

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