Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

parte di ciascun uomo, della propna necE"ssilà di violenza. Questa fase, però, non può essere, come Fornari rìtiene, fine a se stessa, pena il ridursi di tutti gli uomini ad uno sLato di depressione tal~ d[l. rendere la vita inutile, senza ~enso, indegna di essere vissuta; e qucst:1 tase, al contrario, oovrà e po– trà servire di sblbcco delle energie psi– cos<:ssuali legate ed ingorgate: qui ]a concezione bio-eni;:rgetic,1 di W. Reich ha tutto il suo valore; perchè certamen– l\.:, se è vero che non tutta l'aggressivi– t;\ deriva oggi nell'area civi1.: da inibi– zioni e frustrazioni, buona parte certa_ rnenic cli essa è da queste originata. Un altro punto acquisito nella pro– blematica dell'aggressività (in forza delle ;.inalisi·psicologiche e delle indagL ni antropologiche, ma in forza anche della semplice logica) è la selezione na1urale in favore degli individui e dei popoli più aggressivi (l'animale preda– tore di Darwin). Si è così giunti ad un progressivo dominio del pianeta da p3.rte delle stirpi pili aggres·;ive (e, al• l'interno di queste, degli individui pili aggressivi). La situazione di oggi è quella di una razza predatoria che si ,·ede - per la prima volta nella sto- 1·ia -- minacciata dalla propria stessa aggrc·ssidtà (per la guerra nucleare $Cn:ta vincitori nè vinti). Cosa potrà derivare; da questa nuova sitmizione è problematico; ma è certo che il pro– blt>ma c-entrale dell'umanità oggi non è tanto quello della libertà sessuale qu:rnlt) quello dell'aggressivit~ (e della libertà sesguale in quanto connesso con c.iuc5t'ulli mo). Nun vorrei essere fr;.1intcso: non intende dire che nella vit.:i è p,-imario l'aggredire (in princi– pio erat Thanatos - dicono i manichei chwlìst: metal'ìsici Kleiniani), giacchè nella vita primario è sempre e soltanLo il vivere (e cioè l'Eros), bensì che oggi, propri1.."lper vivere, bisogna occuparsi deila minaccia che incombe sulla vita. Del resto, al limite, che novità ci sa– rebhc nella scssuofilia ..::ontemporanea, s~ qucst,, si limitasse ad asserire la piacevolezza o la funzionalità psico-bio– logica della sessualità: non si è sem– pn:, più o meno confusaml'ntc, intuìt'.J e saputo? La novità sta invece proprio nelle connessioni storico-etico•politichc l: qu(:!stc hanno al loro cardine il pro– blema dell'aggressività. Per impostare adeguatamente il qual~ bisogna rifarsi alle G!-·scrrnzioni di Fenich,;>J: tutto por. ta c1·mai a ritenere che l'aggressività (di cui .tbbiamo fin qui parlato senza mai ben definirla) non sia <.hc una fun– zione naturale stori,~o-biologica dello org:1nismo individuale e cli quello so– ci..1:e. Jn questo senso è un po' astrat– to un discorso generale e generic'o sul– l'au>gressività: l'aggressività non Esiste. co;;,e non esistono, fuori delle cose, i concetti olatonici; esistono uomini o popoli o ·,ribù o gnippi aggressivi; e– sistono situazioni in cui possiamo de– terminare un campo di forze, che consideriamo operativamente come distruttive. FAUSTO ANTONINl Leggete e fate leggere volontà 105

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