Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

Marchi che di W. Rcich è il traduttore e cl.hulgatorc in Italia - che circostan. zc ambientali (minacce di disastri na– turali, o disastri in atto) ubbiamo crea– to in dati luoghi, con condizioni di pe– nuria e necessità di grandi sforzi tisi· ci, un~ ~ituazione favorevole all'affe.-. mazionc sociale del più fori,~. e quindi d'un regime androcratico, d'un pretl:>– mi:,io virile, la degenerazhme autorita· ria e sessuofobica di quel regime ap– par,; non solo logica ma. mevitabile, ol. t n: cht· per l'esigenza della protezione d~.ll'é.lSSe ereditario maschile (garanti· bi!~ solo con la segrcgazmne sessu '1.le cieli.a dcnna, dato il carau~re sempre pn.::-.untivo della paternità) anche e so– pra1 tt1ll0 per la connot:1zione sopraffai. tori,, che (perfino a livello animale) dif· rercnzia la sessualità maschile da quel– b femminile, e per l'eff..!llO patologi– c2rnentc eccitante che la repressione seS!,uale e la costrizione monogamica (come del resto varie condizioni di sof– rercnw e privazione) hanno sulla re– co1tdità umana (e non solo 11mana) at_ tra,Trsc il meccamsmo di 1.:ccitazione dei processi metabolici e generativi ~catcnati nell'organismo dalJ'angoscia nevrotica da repress~one (angoscia da stasi) e dalla relativa iperattività ti· roider.. Quest'accentuata e innaturale recondità remrninile non poteva (com~ non può tuttoggi) non provocare una crc:-.centc pressione della popolazione suile risorse locali e, quindi, t10a strut– turazione non solo classista ma sfrut– tatrice delle società patricentriche, ed un.:i !ore fotalc spinta aggressiva e bel– licisia verso l'estremo: il processo a catena delle lotte sopraffat.toric tra gli inc:ividui e i gruppi, Ira le classi e le n:izioni era così avviato e non poteva che perpetuarsi fino a quandc il sist<::– ma autoritario e sessuofobico del pa- iriccntrismo originario non tosse sta· to demolito. Tale sistem.,, anzi, era de– slinato ad affermarsi su n:tta la tcrrd., data la sua spinta psicologica. e dcmo- 1:;rafica all'espansione e alla sopraffa· zione, cd a travolgere le società sessuaL mente permissive e pacifisti.!: come jn– ratti è a\'vc-nuto ovunque, salvo in po· chi~~ime zone (Himalaya, Bc15tar, Poli– nesia. Melanesia) dove le culture ma- 11 jJint:ari e sessualment~ libere erano p1(,tetlt: da formid:ctbbili harriere natu– rali». D..! Marchi giustappone qui, più che fondere in una sintesi, motivazioni bio- 1(:g,co-ambientali e motivazioni socio-e co111Jmiche. Si può anche essere d'ac– cordo con lui che una volta giunti al· la « degenerazione .iutoritaria e sessuo. fobica del r-:gime androcratico » i passi succ~!-'~ivi sono assai logicamente con– nessi e concepibili: ma ~ quel primo p..ls~::> che resta oscuro, :nspiegabile c<l enigmatico, se si scarta, come;! De Mar– chi, sulle orme di Rcich, fa, ogni for– ma di aggressività originaria. De Mar– chi, come molti altri sociologi ed an· trnpologi (e come molli filosofi), fa delle affermazioni sottacendo i iJre– st•pposti su cui quelle affermazioni ne– ccs::-ariamcntc si reggono. Dire che « una situazione favorevole nll'nfferma– ziorie 5ociale del più forte» porta ne· C"cs~ariamente ad un regime androcra– ti :o, rnn tutto quel che ,;egue, signifi– ca dare per dimostrato - ricg:rndolo a parole - che la maggior forza fisica del masLhio si inserisce di per :..è necessa– ri,~mcnte in una situazione di tensione - rivalità, di compctizi9ne·,;;oprnffazio– ne tra maschio e femmina; pcrchè in– fatti è escluso che la maggior forza ti– sh::a del maschio venga nosta al servi– zio - . e non già usata p~r la sopraff 1- zione - della fcrnmina::i 103

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