Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

g 110 degli spiriti. in <J11lmtoqneslo è dimostrato con le r<1gio11idella po– litica, si. levano molto al di sopm di tutte le i.mpot.enti. ohie:.ioni. dei />e· danti sapienti. e il loro uso o abuso è già t,rof)f>O ·venerabile. per sentire la necessit.cì rii. espor:,i et scelleraw esame. Ma. perché: mai i comuni racconti che risc11otor10 tanta fede n almeno sono così mal rombauuti. i racconti così sen:.a frutt.o o pena, perclt(> mai va1111.o in {!.iroe si insinuano anche nei siswmi, sebl,erw non abbiw,o a loro favore lo 11rova del vm,.taggio (argu• menlum al, utili). rl,e frn. t11U.e <' fa più persuasiva? Qual filosofo mai, mes,~o t.ra i giuramenti di un testimonio ocu.fnre ra{!.iorievole e fermamente persuaso e la ;·esistenw. int.eriore di un dubbi.o invim:ihile, 11011ha pur uria volt.a fatto lo più i11ge111ui figura che si posSH mai irnnrngirwre? Deve egli. negare del tullo l 'esat.te ::.:.a di tuue queste appari::.ioni di s1,iri1.i? E quali ragiorii può addurre per confutarle? Deve egli r1111meUerecome ·ve– zosim.ile anche soltanto uno di questi racconli? Qual importanzo avrebbe <111e ... tn confessione, <> a quali sorprendent.i co11seguen::.e ci si vedrelJbe me– nati, se .~i pote.'i;se supporre dimost.ralo pur uno solo di tali. <wve11ime111i! Rimo11e ancora w,a. ter::.a via. cioè non immischiorsi. affauo in toli indi– screte ovvero o::.iose quest.ioni e a11e11er.,;i. al/'u.t.ile. Ma tal partilo. essendo ro{;lonevole. è st.ato sem 1ire, a maggioran:a di. voli., respinto da dot.t.i pro– fondi (pp. 36i-368). Se frnttanlo si ragpnaf!liano p.!i nni con gli altri. i vantaggi e gli .man– taggi che posson ris11/1are in colui. che sia orpani.z::.at.n non solt.anto pel mondo visibile, 11rn <mclie in cert.o grado per l'invisibile (se nrni un t<lie si si<imai dato), si vede clie un dono di u,J fatta è uguale a quello di cui Ci1111on<' onorò Tiresia. quando essa lo accecò prima, perclré po1esse par– tecipargli il dono della profezia. f;iacclré. a giu.dicare do/le .~opra deue proposi.:.ioni, la conoscen::.a intuitiva dell'ahro morulo p1u) es.çer qui rag– giunta solo sacrificando q11ofrosa <li quetrintellet.to, di cni si lw necessit,ì per il mondo presente. lo non so neppure, se sian del t11Uo liberi du <1uesta dura coruli:.ione anclre ud1111ifilosofi che con tonia profonda, diligenza puntano i loro ca1111occhiali met"fisici verso quelle regioni rPmole e S<111 dirci di lì cose meravigliose: per lo meno. io ri.011 invidio loro alcuna delle loro scoperte: ma temo cl,e qualche uomo di. lmon -senso, e non molt.o delicato, faccia loro ir1te11dere proprio ci<ì che il .,;uo cocchiere rispose a. Tycfw de 11rahe, quando q11esti credeva di poter di rtotte fare la via più breve regolundosi con le stelle: <( Buon signore, 1; oi.vi intenderete certo <lel ciclo, ma qui. sulla terra, voi s.iete un pa::.::.o n. Arist.<Hele dice iri un qual– che luogo: <(Vegliando.noi alli,i(lmo nn monclo comune; ma sogr1ando cia– scuno lrn il suo mondo)). A me sembra c1,e si. possa invertire l'ultima pro– posi::.ione, e dire: quando c1i diversi uomini ciascww ha il sno proprio mondo, è da presumere che essi sognino. Persuasi. di ci.ò, di fronte ngli ar• chiletti. dei ,liversi mondi ideali campati in ari<i, dei <,uali ciascuno tran• quiflo orcupn il suo mondo con esrlusione degli altri. sta11dose11e l'uno nel- 100

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