Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966

Istanze di "liberazione,, in J. Krishnamurti (L'individuo - La vita sociale) M ENTH E il conformi3mo continua a dilagare nella nostra societù - sia nella forma inconsapevole, che si ricnllega ,dl'istinto d'imi– tazione, per cui l'uomo è indotto a fare quello che gli altri fanno. a com– portarsi come gli alLri si comportano. sia in c1uella cosciente di sé, chf' persuade l'uomo ad u11iforrm1rsi per paura. ad aderire per interesse - e condiziona tutta la vita pubblica. t· urgente ascoltare il monito che. in prn– posito, viene dalla sa~gezza orientale. Jiddu Kri.-.hnamurti cominciù a p~rcorrcre il suo cammino 15piritual(' com~ teosofo. seguace della 8ef3anL considerato da Lutti !"istruttore lanto atteso, c1lrn~i un Messia, e finì !lOi per abbandonarf' questa via. quando nel 1927 giunse a sco1lrir-e se !-tesso. dopo essersi liberalo da tutte ic idee pre– concette, o, pf'r lo meno, dopo aver cercato di fore << tabula ras,1 11 di tutti i principii religiosi. teosofki, fìlosof'ici. che prima costituivano gli ele– menti essenziali della sua personallt:'i. La gioia della (< liberazione 11 fu indubbiamente per lui vivissima, se <·on tanta llassione. con tanto profondo convincimento. :,:.i diede ad csortar·e gli altri a se{_!uirc l.1 sua slcssr1 via. Necessaria. prima di 111110,la conoscenza di sé che guitla ~ai retto pen– sare. necessario liberare eia ogni impaccio il nostro io. tr Pcrchì· accettia– mo. perchè seguiamo un altro·? Questa ricerca di r111toriti1eon le sue con– seguenze, le sue delusioni. é una penosa vi<•f'nda per lrt magi;ior parte di noi)) (1). Per il nostro aulore. tuttavia, il fallo da prender in considera– zione non é tr111to l'aulorilil qu:111to il dc-1iderio. che non J}Oche persone dimostrano di <1ucsta. Si chiede perchè: come mai scaturisca in noi questa f"Siyenza: (( l"inccrlezza e la paura csi~ono una guida. coslrinµ-0110 all"obbc– dienza, al culto dcll'auloritit: la lradizione. l'educazion(· creano in noi molte forme cli obbedienza. !\'la nell'obbedienza non si può conoscPre la liberlà, che nasce dalla comprensione e non dall'accettazionP di u11'aulorili1 o dall'imitazione i> (2). Evitare l"imiwzionc é 11110 dei pili costanti insf'– gnamcnti di Krishnamurti. \1a l 1 autorit:ì non si serve soltanto della forza per annientare !"individuo: conosce rorme piì1 insinuanti. pili penetranti. ha per tutti offerte f" promesse. « La r.1dio. il cinema. i giornali. i governi. le ehiese plasmano continuamente il vostro pensiero e sentimento e. poichi– dcsideratc- c-011fonnarvi. il voslro compilo diventa facile)> (3). L"Aulorilù 11011 é soltanto !"imposizione esterna della leJ!ge o il <:omando a cui non t'– possibile ribellarsi: autoritù f' ogni (( schema )l. ci venp.1 C!'SO da un partito. da una chiesa. da un libro. da un idenle stabilito. eia un maf"slro. r, Sep:uin .. \) la via della vita • Milano, 1949 • pag. 109. 2) ibidem, pag. 109 J) ibidem, pag. 97. 715

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