Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

Incontri fortunati e sfortunati fra professori e alunni C ON l'appropriato titolo • Le questio– ni spinose•, il Prof. Ugo Spirito, s11/ Corriere della Sera del 2 febhrn:D 1966, esamina il p1oblema degli inc:011tri sforr11nati fra professori e alunni, ripro– ponc11do, così deliberatamente, dal 1mn– lo di ,•ista degli alunni, il problema del– l'imegt1a111e1110 di classe, su cu, oggi fer– \'Ot10 tante dispute. L'art1colo è indt1bit1- me11te i11tcres,;ante e dow·ebbe essere me• ditata, pm ticolarme11te da uJloro che o– perano 11cl/a scuola. «t; i11 cur!>u - inizia così l'articolo - una vivace d1.,;c11ssio11e circa l'opportunità di ri– pristimire 11ella scuola mLdia la f11nzio11e di w1 docente-guida eh~ abbia w1 I)0SI0 dominante 11e//a classe e rappresenli la rmità e l'organicità ddl'i1Heg11ame11to. U– na c/a.)se media, si dice, affidata a molti insegnami tlltti alla pari, e senza chi si assuma 1111 ruolo p,evalente e caralteriz• za,11e è una classe scm:a centro e se11:a anima•. Una scuola medio senza ce11tro e senza a11imt1 è d1111t111e qtiella che ha preso a f1111zimwre con il I.mo ollobrc 1963J Scml>rerebbe di sì. Lo abbiamo st•nlito affermare 11ei molti dibatliti e co,we– gni di studio, che hanno avuto luogo in questi 111ti111i mmi, Molti profeSs'Jri han• no auspicato una e ccm1rorifor11w » con cui si chiede il ripri5tino dell'i11seg11a11te di classe. LA parola « cclltroriforma » 11011 è 1111aparola facile; l'? tesi dei controri– formisti, " cui evidentemente si richia– ma Spirito, lo sono molto di più, e sono co11vincenti se 110,1 s'intenda la portaw rivo/11zio1rnria delta 11uova scuola media 662 e si resti t1ncora1i a,J ww co11cezione tra– di:.ionalistica della sua f1111zio11e,al vec– chio ginnasio, la scuola dei ragazzi di b11011afamiglia dotati di b11011i ripetitori se non d'inu:lligc11z", e co1111111quepur sempre una sc1wla di mi11ora•1za, una scuola fatta su ,msura per le classe di– rigeme. Ma pur rimanemlo, almeno così sem• brerebbe lo Spirito, leg,llo all<l vecchia scuola, ecco affiorare wu, perplessitit. Se 1111 insegnante, dice lo Spirito, e quindi parricolarmenlc l'i11seg11ante di classe, che ha« ,m vosto domi>1ante nel• la classe» e q11ù1di c~crcita 11ei confron– ti dei suoi alwmi w:'in<lisc11ssa egemo– nia, dà luogo ad 111 incontro sfortunato co11 t111 alwmo, 110n rotrebbc sol q11esto gravissimo i,1com•enientl! .çuggerire quel– la rimmzia definitiva « alla centralità e alla continuità di imcg1:a11ti elle assumo– ,io 1111afunzione maggiormente detertni– ,1a,1te e responsabile• e quindi aggrav'l• no la si111azio11edi e 1111 it1co11tro sfortu- 11ato »? /.,a dommula è ben posta. E lo S11irito risponde: « E' cliforo che la sol11zio11eidea– le, cioi: (111c/fache co11se11tisse di scegli~– rc il docente e di ri/i11tarl' il docente in– compatibile, non ha 11osibilità di realiz.• zarsi. Occorre, du11q11e, cercare altre so- 111:.ioniche consentano di tlimi1111ire i ri– schi e le conseguenz.r di i11co11trisfortu– nati_ Ora lo scopo, p11rtt0f'po, può essere in parte raggiunto pror,rio rimm:.iando alfa centralità e alfa contin11itcl di inse· g11anti elle ass11111m10una f11nzionc mag. gior111ente determimmlc e resvonsabile ».

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