Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

IL RAPPORTO CON LUIGI NAPOLEONE Appare anche chiaro perchè egli sia uscito dal!::\ disperazione in cui era stato prostrato con i suoi compagni dopo il colpo di stato del 2 Dicembre. Non perchè, come hanno ritenuto alcuni avventati di ieri e di oggi, si fosse improvvisamente convertito al Cesarismo e a Luigi Napoleone, ma perchè, nçlla notte in cui vedeva immerso il paese e la Rivoluzione e dalla quale si vedeva circondato, aveva di nuovo intravisto la luce: la Rivoluzione tornava a brillare. Che cosa infatli rappresenta un Luigi Napoleone dinanzi alla « forza delle cose»? Nessuno, neanche il nuovo imperatore, uotrà fermare la marcia della Rivoluzio– ne. Ar.che egli, volente o nolente, ne s;rà l'umile servitore. Proudhon nel 1848 ha comballuto la candidalura di Luigi Napoleone alla presidenza della Repubbìica; dopo l'elezione del IO dicembre, Proudhon si è let– teralmenle ammalato per il dispiacere; nel gennaio del 1849 ha attaccato il Presidente con violenza e ciò gli ha valso tre anni di prigione. Se ora egli riesce a esser~ sereno è solo in realtà perchè ha compreso che Luigi Napoleone è un fantoccio. La Rivoluzione avanzerà malgrado lui, e lui dovrà venire a patti con essa. Infatti, a poco a poco, il Secondo Impero fu costretto a farsi più liberale, e la sua fine viJe la Rivoluzione risplendere, anche se fugacemente, nella Co– mune. ORIGINE DEL PRINCIPIO DI AUTORITA' Quale è ora l'origine del principio di autorità, e per quale motivo gli uomini sono vissuti in una società autoritaria? Proudhon pensa che la causa sia da ri– cercarsi in una confusione di categorie. Infalti, il principio di autorità sarebbe, secondo lui, proprio della famiglia, dove l'uomo esercita il suo potere sulla mo– glie e sui figli, la prima a lui inferiore per natura, i secondi per l'età. Gli uomini hanno voluto applic: :l.rc questo principio, proprio della famiglia, alla società tutta. « Dati, l'uomo, la Famiglia, la SOCI ETA' .. organiz::.are i poteri di questo essere in modo tale che resti perpetua111ente in pace con se stesso e che rica– vi dalla 11at11rasua propria più benessere elle può: questo è il problema. Q11esto problema, sappiamo come le generazioni ,interiori lo hanno risolto. flarmo preso dalla famiglia, la parte media dell'essere mna,10, il principio elle gli è esclusivamente proprio, l'AUTORITA' » (4). Per Proudhon, quindi, l'ineguaglianza sociale è collegata a una sorta di an– tico vizio; l'uomo cioè rlall'esercizio delb proprietà sulla moglie e sui figli passa all'esercizio della proprietà sugli altri uomini. Altri, come Engcls, hanno affer- (4) De la Rév11lulion au XIX.!me slècle (Garni<::r, Paris, Ji,51), pag. 277 631

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