Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

Roma, presso la Santa Sede, leggiamo tale poco orLodossa affcnna– zione: « da due secoli in qua si sono vedute metamorfosi quasi in– credibili 11ellapersona de' Poutefici, i quali si « barcamenano» pru– dentemente tra Francia e Spagna, per cui Vostra Eccellenza non di– speri mai, - benché vedesse il Papa poco amorevole - che siano le cose per cambiare in breve di faccia; e se mi fosse permesso direi che in Roma conviene far come la balena che ride nelle tempeste e piange nella calma ...». Anche per quanto riguarda la spinosa questione degli Ugonotti viene messo in luce l'interesse (e qui si tratta ciel più basso interes– se) che guida il comportamento della chiesa. Perciò l'ambasciatore tenendo presente che «i prelati della chiesa tutti limati e profumati quando parlano con i Ministri del Re di Francia, non sanno mai dir cinque parole che non ne mescolino quattro sopra il soggetto della distruzione degli Heretici ». ben consapevole che la Francia non ha alcuna intenzione di scacciare gli Ugonotti o di farne strage, dovrà anzitutto descrivere la natura dei Francesi «molto aliena di azioni barbare», far notare (con simulata ingenuità) che, ovviamente, una volta che gli Ugonotti fossero distrutti si sarebbe perduta ogni spe– ranza di convertirli; ma soprattutto por mente al fatto che nella chiesa prevale sempre la preoccupazione dell'interesse: « veramen– te, a dirla fra noi, gli Ecclesiastici non vorrebbero che i Prencipi Cattolici havessero altri sudcli1i che i Catolici, per tirarne quegli contiuui emolwnenti che piovono nell'erario di Roma ». Inoltre la chiesa, dopo aver esortato gli Stati a scacciare gli eretici, apre loro le porte, come accade per gli Ebrei, li protegge, favorisce i matrimo– ni per aumentarne il numero, sotto il pretesto di curarne la conver– sione, in realtà con lo scopo di tirarne tributi di danaro. Ma la finez– za della diplomazia francese ha già escogitato il mezo efficace per mettere a tacere le protesi e della chiesa riguardo agli Ugonotti: mi– nacciarla nella borsa. «Mentre sono stato in quella corte ho avuto pensiero di negoziare che si obbligassero gli ecclesiastici della Fran– cia a contribuire con qualche buona somma di denaro per fare un fondo considerabile di tre milioni circa, e questo per ricompensare largamente e procurare honori a quelli Hugonotti che si convertireb– bero ». L'idea di elargire onori e ricompense a chi si converte non é, come si può constatare, nuova. Ma la chiesa non vuol pagare di ta– sca sua, gli ecclesiastici non vogliono sentir parlare di tributi «essen– do le lor case come l'Inferno dove vi è la porta d'entrare, ma non quella di uscire». Bastò questa proposta perchè mai più si parlasse di distruzione degli eretici. L'ambivalenza della chiesa esige molta oculatezza perchè i preti «tengono la Croce e la Spada», pronti ad usare o dell'una o dell'altra secondo le circostanze, per quello scopo ((della Monarchia Ecclesia- 618

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