Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

Per Proudhon preferire l'Amore alla Giuslizia significa porsi fuori della comunione del genere umano, negare l'umanità. Non c'è amore senza giu– siizia per l'uomo, mentre pu(J esservi giustizia senza amore. Così non c'è frnt<'rnità tra g;i nomini senza rispetto reciproco, mentre vi può essere ri– spelì:o recipro:o senza fraternità. E' questa l'origine cle11asua anlipatia per i lOm<-':li di amore e fraternità che gli hanno dettalo la frase: « Je hais la fraternité à /'éga! de la uolupté mf,me )); è una questione cli precedenza. La Giusiizia ha due nomi fondamentali, uno vale per la societ-il, l'altrc per la scienza: eguaglianza e equilibrio. Tra gìi uomini l'eguaglianza è una legge, la diseguaglianza un'anomalia contraria <11 prin<"ipio della Giustizia. Tutto il bene nell'umanità è conforme :-il!a:cgge della eguag 1 ianza e lotta contro \'anomalia, la <liseguaglianza; è quindi ;ie<·Pssario postulare l'eguaglianza dei sahui e delle funzioni, conlro le idee di pri,<legio e di genio (Naturalmenle eguaglianza tra simili, quindi tra uomini, donne e donne, non tra uomini ... e donne! Essi infatti non sono simi!i, ma <·omplementari). L'equ:libr!o invece è la giustizia nella scienza. Tutta la scienza per Proudhon è un sistema cli bilance. Per amore del– l'equilibrio, ad esempio. è contro lo stato accentratore e per il federalismo, richiamandosi all'occorrenza al Congresso di Vienna, che affermò il principio de~l'equilibrio curopC'o. Per lo stesso motivo è contro il monopolio del ca- ~~ . Tutti i disordini sociali provengono da violazione di leggi fondamentali dell'equilibrio. PROGRESSO CONQUISTATO VERSO LA GIUSTIZIA Prouclhon ha voluto prevenire una po~sibilt" (e usuali.ssima) obiezione: ma una volla che regnino eguaglianza ed equilibrio. il mondo non sarà forse fermo, appunto come i due piatti della bilancia. e quindi tetro, noioso, senza per gli uomini uno scopo alla vita? Proudhon risponde di no. li mutamento è infatti una legge dell'universo e ogni volta che si raggiunge un obietlivo, scaturiscono altre mete, altri fini. Una volta raggiunto un equilibrio si notano altri squi,libri, che prima non si erano notati e si prova l'esigenza di el'iminarli . .-\ questo punto, continuanùo il discorso rJ: prima. la Giustizia, tramite l'amore. scatta .su un altro piano. Chi in,·ccc• si fenna a q11esta visione statica clella vita è in genere il rensieru religiorn: « Tale è il dogma. buddista, come si esprime iu questo detto: E' meglio swre sedllli che in piedi, stesi elle seduti, e morti che stesi. Tale è anche la conclusione cui è gitmro imo degli ultimi filosofi della Germania (10). E' difficile negare che ognj filosofia dell'Assoluto, co- (10) Certo Schopcnhau~r. 569

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