Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

~ì come la continuità ddla , ita cosmi– ca scorre sulle muU:1.:;oni delle ~pecie. Per ammcllerc ciò non occon·c ac– cetlarc la metafisica dell'amore cli Schopcnh~1uer. Tio,o ow:o che ogni bisogno possa c~scr' inquadralo in uno supe,·iore, cioè chi.: si,1 riconoscibile come tu,ionc di un altro cli più largo raggio. In altre po.role, ogni b1')Cgno I! contcnu10 in uno mnfgiore e contiene bisogni minori. Risalendo di grado in gnido, ~i conclude con la con~tatazio– ne di una volontà Inconscia, Irraziona– le ~ lm1>crsonalc di l'SS\!re esistendo, ovvero di e~sere clhencndo. Ciò ~piega la ~torin, ora mngica, o– ra mh1ica, ora 5Cmplicemcnlc mitica e affettiva, ora romanticamente pateti– ca, del bh,ogno .,cs-,ualc; ~piega come accanto allo scopo di non sentirsi so– li, di compensare il ~1..nsodella <-olitudi– nc piopria della concii,ionc csisten1ìa– lc, ricorre il motivo della morte, della fine, ckl nuila. Si direbbe che anche quello di ci• barsi - per esempio - è un bisogno inquadrabile in uno superiore e quindi analogo a quello sessuale, ma qui ]a analogia è equivoca. Jnfattt., se c'è, come c'è, una gerarchia di rapporti tra il divenire e l'essere, tra l'esisten• za e la ,·ita o, per essere più concre• ti, tra l'individuo e la specie, q 1 ..1e1Jo d~lla ",C:,Sualità è il più diretto, esM·n• do mediato soltanto dalla scelta, spes– so illu...,oria, del partner. Io penso che solo così si può dare un significato costante alla sessualità ed una giusta valutazione delle we manif~'ita1ioni. L'avere riportato la ses,ualità alla sua ragion d'essere e:t– traindi,1iduale non ci impedisce di prcwh:re atto di un fatto: che essa, come del resto ogni ahro bisogno, ha acq11hta10 un • carattere cli autono- 520 mia•, ovvero una capacità funzionale che prescinde, almeno apparentcmen• te, dalla prima finalità. A questo sdoppiamento o dilatazio– ne dell'attivilà sessuale si appoggiano le interpretazioni e le pretese più con– tradittoric e paradossali. Da una parte ci sono coloro eh~ considerano la ses– sualità come esclusiva funzione pro– cr..::atrice e quindi lecita solo nella mi– ~ura in cui assolve tale funzione. Dal• l'altra, ci stanno quelli che fanno a– ~trnzionc dalla detta funzione, anche quando non dovrebbero. Secondo me, ambedue le posizioni sono errate, ma soprattutto la prima, che è quella dei co'iidde11i moralisti o puritani e sfo– cia nelb famigerata repressione e de• \ ia,!one del flusso se'i-,ualc. Al livello animale le funzioni fisio– logiche sono automa! iche; al livello um~mo l'automatismo, come dire, si esteti1.za . Così, il cibarsi non è più soltanto un risponder~ agli stimoli del– In fame, ma un ricercare gusti e si– tuazioni che fanno della nutrizione una c~perienza di piacere e di godimento. L'analogo fenomeno, nella sfera ses– suale, si verifica col mas'iimo possibile di enfasi. Ln fame sessuale è sì l'urgenza del• b vita che scorre nel mondo, ma per lo st'.!sso motivo è slancio verso l'au– tocsallazionc e in un tempo richiamo verso il nulla. La primitiva clementa– rietà dell'amplesso si va vieppiù arric• chendo cli raffinate sfumaturi intro– c\uttivc e cli circostanza, fino al punto che la centralità dell'atto viene a con– siderarsi solo un momento accesso– rio o quello conclusivo. L'emozionalità dell'atlo sessuale di• vcnta tanto più interessante quanto più si fa riflessa. Essa dà un senso di liberazione, di euforia quasi mistica,

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