Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

ta di arrivare ad una esatta cc,noscenza della loro nalura storica e ce lo dimoslra presentandoceli come fenomeni separati e contrapposli. Da una parte si vede la stato come fenomeno complementare del <·a– pitalismo, avente la funzione di intervenire ladclo\·e l'iniziativa privata non può arrivare, in particolar modo nel mantenimento dell'ordine pubbl:co e nei pubblici servizi; dall'altra parte si vede nello stato uno strumento del capitalismo, un comitato esecutivo, della sua vo~ontà, un'arma che come tale può essergli anche strappata e rivoltatagli contro. In tal caso lo stato si contrappone al capitalismo e diventa nientemeno che socialismo. Con pili lo stato interviene nella vita economica. con più c'è socialismo; laddo,·e tutta l'economia è gestita e diretta dallo stato, là c'è il socialismo pienamen– te realizzato. Può essere l"inizio della vera civiltà oppure il ripiornbamen– to nella barbarie, secondo il punto di vista, tullavia questa versione del capitalismo e dello stato come fatti separali e tavolta conlrapposti, è comu– nemenle accetlata. Qui sta l'errore e il vizio d'origine di una cultura che non riesce più a interpretare e spiegare la reallà. Stato e capitalismo sono due componenti inscindibili della società au– toritaria e repressiva, organizzata per il dominio di una mi.noranza sul popo!o. li capitalismo come appropriazione di richczza, è già in sè una forma coercitiva che presuptxme lo stalo; ed infatti il capitalismo è una forma economica creata dallo Stato. Lo stato genera il capitalismo: sembrerà un'af– fermazione infondata ed invece trova la sua dimostrazione nella storia pas– sata e recente. Si è abituati a conslclerare l'origine del capitalismo nel piccoJo com– mercio artigianale annesso al villaggio feudale ed ai mestieri all'etl, dei comuni. Un'ipotesi tenuta per buona senza mai accertarla con accurate ricer– che. ln(atti il piccolo artigianato ed il piccolo commercio del medioevo era– no situati in un circolo economico chiuso a statico e non avrebbero mai pQ-– tuto operare forti concentramenli cli capitale. Le prime accumulazioni di capitale si trovano invece sotto l'insegna del potere politico. L'esercizio dei pubblici poteri richiese ad un certo punto la disponibilità di forti capitali per effettuare grandi imprese guerresche ed alimentare il dominio sempre più esteso. Nella chiesa rallolica troviamo ad esempio uno dei primi grandi con– centramenti di capitale: il ritiro delle decime da tutti i regni e principati a lei ossequienti, rappresenta forse una delle prime grandi operazioni finanzia– rie. In un primo tempo pontefici e vescovi si occupavano personalmente del– l'operazione, poi lasciarono ad altri il lavoro e si ebbero i primi banchieri. Altrettanto fecero i elogi, i prìncipi e tutti i regnanti: si occuparono in un primo tempo di persona dei loro grossi affari e commerci, poi diedero 450

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