Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

Parlito comunbta di essersi distaccato dalle masse, di avere perduto la fiducia degli operai, di essere divenuto burocratico. Denunziarono l'addomesticamento dei soviet e la statizzazione dei sindacati. Criti– carono aspramente il meccanismo poliziesco onnipotente che pesava sul popolo, che dettava la sua legge con le fucilate e con la pratica del terrore. Protestarono contro un duro capitalismo cli Stato, in cui gli operai non erano più che dei semplici salariati, degli sfruttati pro– prio come in altri tempi. Richiesero il ristabilimento de11a democra– zia sovietica, delle elezioni libere a tutti i livelli. Così, molto prima che avesse inizio il regno di Stalin, vi furono degli uomini del po– polo che denunziarono, a lettere di fuoco, l'accaparramento della Ri– voluzione d'Ottobre da parte di un comunismo di Stato. La rivoluzione spagnola ha mostrato, nonostante le circostanze tragiche di una guerra civile, presto aggravata da un intervento stra– niero, il ragguardevole successo dell'autogestione, in città come in campagna, così come ha mostrato la ricerca, da parte dei libertari, di una conciliazione fra i principi anarchici e le necessità della guer– ra rivoluzionaria: attraverso una disciplina militare, senza gerarchie nè gradi, liberamente accettata. Ed abbiamo evocato la figura di un grande soldato anarchico: Durruti. 5) Oliali sono i valori w11a11iche, secondo voi, formano l'essenza del/'a11archismo. L'anarchismo, anzitutto, valorizza l'individuo. E' partendo dal– l'individuo libero che si propone di edificare una società libera. Qui troverete i principi federalisti. L'individuo è libero di associarsi o no, egli è sempre libero di svincolarsi dall'associazione. Un tal patto, a parere degli anarchici, è più solido e produttivo del preteso con• tratto sociale di Gian Giacomo Rousseau, nel quale i libertari non vedono che impostura e costrizione sociale. L'individuo non è un mezzo, ma lo copo finale della società. L'anarchismo vuole aiuta,·c l'individuo a svilupparsi pienamente, a coltivare cd a liberare tutte le sue forze creatrici. La società ne profitta alla fine quanto l'individuo; perchè essa non è più formata di esseri passivi, servili, ma è una somma cli forze libere, un conglomerato di energie individuali. Da questo postulato di libertà deriva tutto l'umanesimo anar– chico, il suo rifiuto dell'autorità religiosa come del puritanesimo nei CO'ilumi. In questo ultimo campo, in quello della libertà sessuale, gli anarchici, molto prima di Freud, dei razionalisti alla René Guyon e degl: esistenzialisti, sono dei veri e propri pionieri. (tradu::io,ie S. Brich) 467

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