Volontà - anno XIX- n.7 - luglio 1966

!:iUC idee rivoluzionarie e anarchiL,1e. 11 9 ottobre 1909 il Consiglio di guerra~ in seguito alla rivolta di Barcellona, accusa - senza avere le prove - F. Ferrer di delitto di ribellione militare, definito dall'art. 237 del Codice Militare e in conformità dell'art. 228 gli infligge la pena di morte. 11 13 ottobre veniva fu. cilato, innocente e cadeva nel fossato del castello dì Montjuic al grido di « Viva la Scuola Moderna t » LA SITUAZIONE DELLA SPAGNA, ALLORA Per compr~ndere bene la personalità del Ferrer, bisognerebbe risalire al J868, quando in Spagna viene l'internazionalista Fanelli, discepolo di Bakunin, per fondarvi delle sezioni della « Associazione Jntcrnazioale dei Lavoratori». E' questo il tempo in cui la Spagna diventa un grande campo sperimentale per i! movimento rivoluzionario internazionale. Presto gli aderenti alla A.I.L su• perano le centomila unità nei soli due grossi centri: Catalogna e Andalusia. Prima che si arrivasse alla « sellimana tragica » conclusasi col processo di Mvntjuic e con la esecuzione di F. Ferrer nel 1909, già tra i,l 1890 e il 1901 si crnno manifestate forme di « azione diretta» in Spagna, per mezzo di attentati e scioperi. Quindi il Ferrer visse questo intenso periodo di effervescenza rivo– lu.zionaria e si orientò verso le idee libertarie che allora attiravano gran parte della gioventù studiosa. Poi Anselmo Lorenzo, rappresentante dell'anarchismq spagnolo, fa la conoscenza di Ferrer col quale organizza la grande opera di educazione. Ora è questa grande opera educativa che bisogna mettere in luce perchè essa è l'affermazione concreta del pensiero di Ferrer. Intanto intenzio~ nalmente si volle vedere in lui il responsabile morale e l'ispiratore dell'attentalo a Madrid contro Alfonso XlfT avvenuto il 31 maggio 1906 per mano di Matteo Morra!, impiegato presso ia libreria della Scuola Moderna, e per questo fu ar.. restato; in seguito si volle vedere in lui il responsabile della rivolta di Bar– cellona ,;coppiata contro le decisioni del governo che voleva inviare ancora soldati in Marocco per reprimervi una ribellione e per questo fu condannato a morte. Ma è evidente che F. Ferrer era un educatore ed aborriva la violenza e piuttosto che per i suoi atti non commessi, la sua vita fu soppressa perchè le gcn~ra,ioni che andavano formandosi col suo esempio, avrebbero costituito un pericolo per la classe dominante in Spagna. La situazione della Spagna, malgrado la facciata di un liberalismo all'inglese - come scrive lo Spini - al tempo del regno di Alfonso XIII, non accennava a mettersi al passo coi. tempi nuovi, mantenendo quelia tradizionale posizione retrograda e feudale impersonata nell'aristocraz,a latifondista, nel cl~ro e nell'esercito. Il popolo schiacciato sotto il peso della miseria e dell'ignoranza reagiva con agitazioni e scioperi. Bastino alcuni dati per comprendere in quale clima e su quale terreno si muoveva l'opera gigantesca di Ferrer, un'opera che se~ turiva da una grande anima, sensibile ai problemi dell'educazione come pre• supposto di una grande trasformazione sociale. Nel 1877 soltanto 4 milioni su J6 milioni di abitanti sapevano leggere e scrivere. M. Ineno, ministro della J. 408

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