Volontà - anno XIX- n.7 - luglio 1966

fami!!lia o un minore degli anni 14, o persona sottoposta alla sua ~ulo~!tà o affidata alla sua custodia o vigilanza; la pena è la reclu– sione da uno a cinque anni ». Tutti sappiamo che è pur facile far passnre i maltrattamenti come « mezzi dj educazione ►>: perciò gli a– dulti sono sempre al sicuro. L'immoralità di questi articoli del C. P. è tale che perfino un giurista reazionario e dalla mente ret!"'iva come il Manzini ( Diriflo penale - Torino, 1936 - voi. VII) si dilunga nelle spiegazioni, le fa pre– cedere da cenni storici, cita N. Tamassia, storico del diritto, per cer– car di mettere in luce il miglioramento della situazione nei confronti di 1empi passati, quando si giungeva perfino a suggerire al padre di spezzare b gamba del figlio che fuggisse da casa ( un'ennesima prova dell'origine schiavistica della famigli3), e conclude, come sempre fan– no i ben pensanti, invocando il costume vigente mediante il quale tutto si giusti[ica. Eppure, se ci si fermasse alle 3pparenze, si dovrebbe sentirsi con– fortati dal moltiplicarsi, nel momento attuale, di opere a favore dei fa:iciulli. .. le quali funzionano soprattutto a favore dei genitori, quan– do ci sono; c. in caso contrario, funzionano nell'encomiabile modo di cui ci siamo resi conto attraverso le recenti inchieste ... Vi sono anche organismi internazionali per la difesa dell'infanzia, che tengono con– gressi, pubblicano voluminòsi' resoconti, fanno inchieste: vi è la ,, Charte de l'cnfance >) che afferma; << l'enfant a droit à la vie, à l'i11- struc1ion, à la joie ». Ma llltti questi provvedimenti rimangono solo sull? ·carta, perchè manca il coraggio di «vedere», di rendersi conto della realtà, di agire. Infatti nessuno di coloro che avrebbero la pos– sibilità di fare qualche cosa, si è mai preso la briga di esaminare tali articoli del codice e di denunziarli come un disonore della civiltà umana. So che a questo punto i reazionari, gli ottimisti, i ben pensanti diranno che si tratta di casi del tutto eccezionali, dato lo sviscerato amore che i genitori nutrono verso la prole, e che, quindi, non vale nc,:.pur la pena di prendere in considerazione tali articoli di leggi: tullavia dimenticano un piccolo particolare, cioè che i luminari, i quali hanno elaborato gli articoli del codice, sono anch'essi « geni– tori ): , e che non hanno certo dato con tali provvedimenti prova ras– sicurante di amore e neppure di giustizia verso i loro figli! Perciò genitori ·disamorati, maestri brutali, educatori sadici, co– me quelli dei Celestini, possono continuare imperterriti sulJa loro via: non sa!·anno certo disturbati. Da notare, anzi, per concludere, che il capitano dei carabinieri. che denunziò i maltrattamenti inflitti ai Celestini, disturbando così i sc:·mi di chi era preposto alla sorveglianza dell'Istituto/venne <i pre– miato)) con un trasferimento ... (L'espresso - febbraio, '1966). H11LIA RENSI 394

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