Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

ordinare e condurre questo gioco 1 ragi– co fr:J intere masse di uomini inqua– drati ri combatlersi. Si de11arono le con– di,-;ioni di resa che da\•ano al vincito1·e il diritto di imporre, in nuovi termini, una sua p:lce da difendere poi contro i sacrificati e gli insoddisfatti. I-, fu così eh... • ..,j raggi11ns.:ro i nuovi traguardi subiti, mordemb il freno, da p.;ntc dcs1inat,1 .'.'I cov3re sentimenti di <c!io e propo-.i:i di rivin.:iia. L'unico ri:mlt;)fo a ~ui si è orrivati per questa .,ria è (]_L".:!!o d; 1111;. crescita progressiva ck!la post:\ di vite u•11~1ric sul t.c1volosangu~1Mnic del gioco ~1 ~1.ac – chiera delle prevnh•n1::! nazion:di. Questa strada S(jLlalfab e nuda non condt11Tà mai <.1\l'.1prrudJ di una , ita serena: le diffc-rcr...t~ di mcntalit~ e èi traguardi raggiunti nelle conquiste della 1ecnica, l'imm,.;n&a sproporzione ( 1 e: \'a. lori materiali e monli nei divcn:i p:1e– !'>i portano con sè. ne:· chi occup;~ i pri– mi posti, Ja nnlu1·,1k tcndcn7~1 di (!'fesa per mantenere queste <Hs~anze. Bisogna dire che nella r·xc.:~fcr!~ dei priv:Jcgi sociali e del b<·ncss\!re mal:;!rialc di sd– tore, la lotta di classe ha sap1..1Lo. in ve– rità, aprire le falle per un equilibrio cli vita e di diritti: e non si puù negare u– na sua efficacia là dove c'erano v~dori mon.ili cffellivi da conqui'-lare e consi– stenza materiale di ricch-::n,:i. In mancanza di ciò, è avvenuto.) ,hc al posto dei privilegi di cast3 è stata inse– diata la demagogia di partito valida so– lo a pianificare la miseria e la insod– disfazione. E, a questo punto, vient: dunque logi– ca la esigenza di porre av:.1nti e di illu– strare i caratteri di «una nuov:-1 unità di misura» per classificar~ ::?li uomini, per differenziarli solo sulia base quai1- tita1iva di quei valori che possano far- 302 celi scaglionare tutti quanti lungo la stessa strada verso la meta comune. Una forza cioè che non conduca ~1 o– perare al servizio di intcrcs-;i nazionali, nè di lotta di classe; d1e rifugga da con– fini geografici e da barriere di settore sociale, ma che sappia e po:;~a vo:gerc l'azione individuaJr di ciasC'uno a un compito comune di umana redenzione. IJn esaml! dell'uomo su un presuppo– sto cosiffatto non può dunque ~s~ere cf\ndotto altro che sui valori morali di ciascuno, su quanto egli abbia in sé di ape1·tura autentica verso una collt::tlivi– tà che trascenda gli in1crcssi materiali di casta, di partito, di !1azior,e. Ed è proprio lo studio individuale del– l'uomo «sulb base della sua carie.i di a– more» che potrà differenziarlo e classi– ficarlo in una gerarchia idcalè dei v~– lori di categoria: le categorie umane che, partendo dal primo gradino della buona disposizione a migliorare se ~tes– so, anivino al livello più elevato di chi , sappia vivere (finalmente libt>rù) nei senso pieno dell'amore e della c..ollabo– razione fraterna. E' !acile obiettare che questa è una meta irraggiungibile, un quadro irreale di vita che sembra ignorare Jc debolez– ze e la caducità dei ·,:ilori umani; ma si può facilmente risponder~ che, su questa via, sarebbe già un successo tro– vare unità di consensi e buona dispo– sizione a mettersi zii lavoro. Mettersi al lavoro di Ironte alla c<,n– statazionc che una irrcalità ben più squallida risulta ormai palese purtrop– po in quanto è stato fatto, storicamen– te. fin qui. Diamo per dimostrato clic ogni uorr.o,

RkJQdWJsaXNoZXIy