Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

spalle timorosi che la loro fine si appres– sasse,.. Anche questo sciopero però era 5tato tm colpo di spalla dato alla società cadente, essi ne avevano sentito la scossa sotto i piedi, e presentivano vicine altre scosse rinnovantisi sempre, finchè il vec– chio edificio sco1messo s'ù1ab1ssasse, come il Voreux, ili un baratro profondo» (21). Sono queste le parole colle quali emilc Zola accompagna il suo personaggio e commenta la p<1usa di arresto subita dai minatori. Questa e non altra la conclusione, che si può tirare dall'analisi condotta. E n me pare che il Lukacs si sia tagliata ogni possibilità di comprendere, nel suo giu· sto valore, l'opus zoliano, fin dal momen– to in cui ha voluto stabilire un cordone ombelicale tra l'opera teorica e l'opera narrativa, deducendo da quella quest'ul• lima. Ora, senza a\"ere la pretesa di en– trare in mcdias rcs, ma per scmplicemeu· te accennare ad un problema, che merita di essere ripreso, l'opera teorica risente sempre dcli' ambiente e della situazione storico-culturale in cui si manifesta, sen– za riuscire a superarne i limiti, laddove l'opera poetica, pur dipartendosi da si– tuazioni sto1ichc e culturali definite, sor· tisce ad effetti di superamento. Questa dislinzione fondamentale manca nei due saggi del filosofo ungherese come manca una profonda comprensione dell'opera del lo Zola, che egli considera, sic et sim– plicitcr, come « lo storiografo della vita privata dcli' opera del secondo impero francese». (Questo giudizio era già con– tenuto nel noto saggio desanctisiano su Emile Zola). Da qui, da questa riduzio– ne della Zola a notaio della vita privata si evince e si dispiega il pensiero critico di Lukacs, e le fonaturc, gli errori di esegesi, i limiti si oppalesano chiara– mente. Pcrchè giudicando e mandando in tal fatta, sfugge che l'opera dello Zola non è soltanto il quadro della corruzio· ne politica e sociale, ma anche « il qua– dro perfetto del ceto operaio nel periodo del primo socialismo,. (22). Allora, faci– le come bere un bicchiere d'acqua si può parlare di in-etimento all'interno del mon– do capitalistico, di fissazione dcll'elemen· to inumano e animalesco, di mondo sen– za speranza e senza pace. PASQUINO CRUPI (21) E Zola, Germinai (Trc,·t!s, Milano, 1924, V. li, pag. 261) (22) Erich Aucrbach, op. clt., pag. 292. L'ECO DELLA STAMPA Pensate un po': il vostro nome o quello di una persona che vi interessi è ci– citato dalla stampa: potete voi comperare e leggere tutti i giornali e tutte le ri– viste per sapere quale di essi le ha citato? Oppure, voi studiate un dato ar~ mento (politico, letterario, scientifico, ecc.) e vi piacerebbe sapere in quali pe– riodici potreste trovare articoli in proposito potete voi procurarvi tali articoli? Assolutamente no se non vi rivolgete a L'ECO DELLA STAMPA, che nel 1901 fu fondato appositamente per colmare una tale lacuna nel giornalismo. Questo uf– ficio vi rimette giorno per giorno ARTICOLI RITAGLIATI da giornali e riviste sia che riguardino una persona e sia un argomento, secondo l'ordina7Jone che avete data. 297

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