Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

gli tlei dell'O/i111po,o delt'Egirto e di Ba- tal caso sarebbe non scientifico non am- bilonia. Essi esulano da qualsiasi conoscen- mettere la sopravvivenza» (pag. 4). za anche solo probabile" (pag. 2 e 3). Ba- Tuttavia contro la fede dell'anima « so– sta pensare come suonano oggi per noi le stanza », separata dal corpo riprende l'an– parole che, migliaia d'a11ni or sono, gli tico argomento che già tro,,iamo nella poe. antichi Egiziani pronunziavano accanto sia di Lucrezio, e al quale, finora, nessu– allc tombe dei loro morti: « quant'è vero no è mai riuscito a dare una risposta con. che Osiride no.n è morto anch'egli non vincente: « vraeterea gigni pariter enim morrà; quant'è "ero che Osiride vive, an- cwn corpore et ima crescere sentim11s, ch'egli vi"rà; <1uant'è vero che Osiride pariterque senescere me11tem » (De rerum non sarà annientato, anch'egli non sarà natura, L. I [f, 455). L'uomo crede nell'im– annientalo ». Ma chi può dimostrare l'csi. mortalità .soprattutto pcrchè vuole sod– stenza di Osiride? disfare la sua aspirazione di vivere in c- li nostro autore così prosegue: « l'tirgo- terno, e pensa anche dì trovare, in tale mento de/l 1 i111morfl1lità individuale poggia desiderio, una « prova• dell'immortalità, su una base alquanto diversa. Una goccia citando sempre a questo proposilo l'esem. d'acqua non è immortale; può scompor- pio degli animali che ne sono privi. Tut– si iii ossigeno e idroge11u. Perciò se que- tavia anche gli animali, rifuggendo dalla sta goccia d'acqua dovesse affermarci di morte e lottando accanitamente per sai– possedere l'essenza dell'acquosità, che so- vare la vita, dimostrano il desiderio di prrnwive alla sua decomposizione, noi sa- una esistenza eterna: e che altro chiedo– remmo propensi allo scetficis1110. Allo no gli uomini, in grande maggioranza, stesso modo sappiamo che il cervello non qu:rndo pensano all'immortalità, se non è immortale, e cl1e l'energia dì ,m corpo la co11linuazìone in perpetuo di questa ,1ivenre viene, per cQsì dire, smobilitata vita terrena, sia pure esente da sofferen– con fa morie» (pag. 3). Non è fuor di ze? Inoltre bisognerebbe poter dimostra– proposito ricordare, a questo punto, le re che ad ogni desiderio fa riscontro la estreme parole pronunziate dal Buddha realtà della cosa desiderata: e da ciò sia– prima di esalare l'ultimo respiro: « come mo ben lontani tanto nel mondo umano potrebbe ciò che è composto non giunge- quanto in quello degli animali! Anzi, ogni re a dissoluzione?» (A. Costa, op. cit., volta che l'uomo è tentato di abbandonar– pag. 152). si alle sue consolanti illusioni in questo Ma ad una mente libera da ogni dog- campo, dovrebbe tener presenti le corag– matismo e sempr,: indagatrice come quel- giose parole di Jcan Rostand: « !es vérités la di B. Russel, non sfugge che tale af- consolantes se doivent deux fois démon– fermazionc può esser oggetto di obiezio- trer ». (Pensécs d'w1 biologiste, Paris, 1940, ni suffragate anche da teorie fisiche scien- pag. 131). Ma il felice (ed intelligente) tificamente corrette. Ed egli, pur dichia- ottimismo di B. Russel. pur senza perdc– rando che non si sente di accettare la re di visia il baratro che si spalanca di– prova della ricerca fisica a preferenza del- nanzi all'esistenza umana, rifiuta di la– l'evidenza fisiologica, con rara onestà in- sciarsene sopraffare, cd ha il coraggio di tellettuale, aggiunge prontamente: « rico• concludere: « la felicità non è meno vera, nosco però senza riserve, che, in ogni mo- anche se deve finire. Il pensiero e l'amore mento, potrebbe divenire più forte, e in 11011 perdono il loro valore, anche se non 252

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