Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

smo, e prima di c~so il feudalesimo e lo schim·ismo, concepisce la comunione dei beni semplicemente nella cerchia li– mitatissima della famiglia o al massi– mo del parentato, l'anarchismo allarga dcll:-t comunione a tutli gli uomini. 11 capitalismo p.:rciò considcrn la ricchcz- 7.l in runzionc di pochi uomini e contro la maggioranza degli ahri esseri uma~ ni; al contrario l'anarchia vuole la ric– clu::/la strumento di tutti gli uomini, senza distinLione di classi o di persone, sen1.a discriminazioni e senza privilegio alcuno, ma in funzione delle libcrlà e dcll'ugu:-tglianza di tulli. L'anarchismo è una dottrina sociale, che- lrn lottato e Jotta contro ogni so– praffa,ionc dell'uomo sull'uomo, è una dottrina socia)(;! eh:! mira alla aboli1io– nc della mbcria (e non atLraverso l'ele– mosina come sta avvenendo in questi giorni per l'Tndia, elemosina che dimo– slra la grandezza dell'animo umano sem:-t dubbio, ma che certamente non può bastare quando ad essa si subordi– na la giustizia e quando su di essa spe– cula la politica della quale purtroppo gli uomini sono prigionieri e stnimenti) è una teoria sociologica che tende alla rcalina1ione di un mondo umano fotto veramente di uomini che vivono gli uni per gli altri e eh'! trovano in questo lo_ ro vivere insieme lo scopo della loro c– sis1enza. L'anarchismo tende ad abbatlcrc ogni frontiera pcrchè sa chz le frontiere so– no state sempre causa cli guerre (e la 'itOria lo documenta ampiamente); ten– de ,1lla p.icc e alla concordia di tutto il g:-ncre umano, tende alla instaura– zione della giustizia e all'autentico ordi– ne ~ocialc; l'anarchi.<:,mo crede negli uo. mini e nel loro valore, crede nella loro p'!rfollibilità perchè li concepisce come 232 esseri autonomi, capaci cioè di libertà e solidarietà nello stesso tempo; l'anar– chismo autentico non è nè individuali– stico nè sociali'ìtico, ma dà il giusto va– lore all'una e all'ultra esigenza, ossia vuole fondare una «sociztà di liberi ed uguali», una società di onestf1 e di cor– reltezza, di giustizia e cli liberlà, pri\,a di ipocrisia e di gesuitismo, senza il mi– nimo profitto da parte di alcuno, ma in !ibera e frat.:rna conviven1.a in cui non l'odio e il disprcu;o ma l'amore e l'aiu. 10 reciproco rc-gnino sovrani e siano leg– gi supreme. Che il mondo socia!.:: attuale non può reggersi sul suo spaventoso squilibrio nè sull'equilibrio oscillante di apocalit– tiche forze è costatazione generale: esso ha le sue fondamenta sull'ingiustizia e gli uomini hanno bisogno di giustizia, si mantiene con l'oppressione mentre gli e'ìscri umani chiedono la libertà, si fon.. da sulla guerra e gli uomini vogliono la pace, si poggia sulla disoccupazione e la gente desidera lavorare, si mantiene sulla fame dei più anche se a parole non lesina di farsi paladino di grandi principi quali la libertà e la distruzione di tutte le armi. L'anarchia è vista o come una cosa sublime e fuori della realtà o come at– titudine al disordine e sovvertitrice di ogni convivenza sociale: non è vero nè la prima nè la seconnda nozione. Non è vera la prima perchè essa, pur aspi– rando ad una società migliore per ope– ra degli stessi uomini, ha sempre tenuto conto della realtà qual è (tanto è vero che non ha mai illuso il popolo e i la– voratori con panacee più o meno comu– ni ad altre ideologie); non è vera la se. canda perchè se di disordine si dcv:: parlare non si può certo dire quale or– dine possa trovarsi nel nostro mondo

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