Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

L'individuo 1n «Non riconosco in me nessuno supe– riore a mc•. Qucsla la massima ultima delle specubzioni filosorichc cli Max Stirncr sull'individuo. Prima di entrare nel vivo dell'argo– mento, ossia tracciare !L quadro dì quello eh; dovrebbe essere il compor– tamento dell'individuo, è bene delinea– re dal punto di vista stimc1·iano, l'inti– mo !>Volgimento dell'individuo nella sua C\'0lu1-ionc psicologica. Sin dalla sua nascita - afferma Stirncr - l'uomo è inconsapevolmente c;;pintock1llasua st.;;>ssa natura a «ritro– vare se stesso», a <1COnquistarcse stes– so». Questo è il primo passo dell'uo– mo nel la ricerca di una delle sue i m– prcscindibili caratteristiche naturali: l'autonomia. In questo senso si determina una ve– ra e propria lotta inevitabile. O si vin• cc o ~i ~occombc. TI vincitore diviene il padrone, il \'into lo schiavo; il primo sarà «S0\'rano», il secondo «suddito•. «Chi non percuote è percosso» - dice Slirncr. Lo ~tadio infantile dell'individuo, comporta un passo in avanti nella con– qui..-:ta dell'autonomia individuale. Nel– l'infanzia ha inizio il processo cli ricerca della «ragione delle cose» e ciò che esse kinatamente incorporano. Non a1>– pcn:1 S:! ne scopre il segreto, l'infante diviene sicuro di sé e respinge ogni ti• more opponendo la propria resislen7-3. Evidentemente questo è mero adatta• mento naturale. Ad C\'id'!nz.iarc tale c:ondb:ionc interviene la giovinezza del• l'individuo. Col giovane s'impianta il fenomeno «spirituale». Egli tralascia qu.:into cli marginale esiste nelle cose 156 Max Stirner e si limita a cercare in esse i pensie• ri nascosti. Ogni sua a7ione è unifor• mata ad un ideale spirituale. Ricono– sce pienamente lo spirito: questo si in· teriorizza in lui. Ogni «io~ nasconde u• no spirito. Ma spirilo imperfetto. Poi• chè l'impcrfello prc~uppone il perfetto e lo spirito deve legarsi necessariam~n– te allo spirito, ecco che sorge lo «spiri– to perfetto•, l'infinito, dio. Quanto deqo finora perde la propria ra~ion d'essere n~ll'uomo adulto. Que• sti non agisce più secondo il proprio ideale, ma secondo il •proprio interes• se». L'uomo diventa «egoistico». Natu• ralmente ciò non significa spogliarsi d'ogni ideale per concentrarsi esclusi• vamcnle in un egoismo estremo. L'idea• le nell'individuo permane in quanto ess.o è pur sempre un interess::. Il mio ideale rappresenta il mio interesse. L'uomo adulto, pertanto, diviene il cen_ tro rl'ogni cosa. E' l'individuo che dà valore alla cosa, eh~ le dà coscienza, che la valorizza. In virtù dell'uomo adulto, l'individuo rit rava se stesso per la seconda volta. Dice testualmente Stirncr ne «L'Uni· ca~: «Il giovane ritrovò se stesso quale spirilo, e si p::rclé nuovamente nello <;pirito universale nello spirito perfetto, santo, nell'uomo come tale, nell'umani– tà, in bre,,e in tutti gli ideali; l'uomo a• dttlto ritrova se stesso quale uno spi. rito reale e: corporeo». Una \'Olta pervenuti a tale consa• pcvolczza, l'uomo ha finalmente ritro• vato se stesso quale unico creatore d'o• gni manifestazione cosiddetta spiritua. le (idee, pensieri, ccc.). Tutto quello che da giovani avevamo inconsapevol•

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