Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

si occupa siano strettamente definiti. Che cosa vogliono gli annrc.hici? Una società migliore. Una società di giustizia. Ma così siamo ancora nella generici– tà, perchè non occorre pr0prio essere anarchici per volere un monùo non soltanto migliore nn, anzi, molto mi– gliore. Frattanto l'occa:,ione è buona per ri– badire un punto della doltrin::t anar– chica, che è il cosmopolitismo, e così - sulla strada dal generale al p:u ti– colare - poter fare un altro pas::.o a– vanti. Infatti, nella convinzion.! che il mondo marcia fatalmente verso l'u– nità politica, e che l'ente fondamen• lale della convivenza umana resterà, ed anzi, sarà per tutti la città, è lecito dom~ndarsi quali van!.:i.f..gidei iveran• no dall'unità politica del mondo, e quale sarà (sempre in base ai p1·incìpi anarchici) l'ordinamento della città del futuro. Giacchè si è parlato di errori di im• postazione, il proporre altr~ forme <li imposta.zione è certamente natura.le; e ricordando ora 13 premessa che. gli elementi di cui e.i si occupa siano strettamente definiti, a questo punto si presenta uno scoglio, che è quello dell'aulorilà (oltre che delrauloritari– smo), problema in cnmpo anarchico tutt'allro che risolto fir,ora, ma che, ai fini della presente indagine, può anche essere trascurato, perch~. se pu– re è possibile concepire un ordinamento sociale senza autorità, non però certa– mente è possibile concepirlo senza una amministrazione. La quale amministra– zione, compilando un bilancio dell'o– dierna cazienda mondiale•, fra le sue apocalittiche passività, troverebbe ciò nonostante una fantastica materia am- 148 ministrabile, tale eia p.>ll~r sollevare il livello di vita di ciastun cittadino del mondo per un valore - come .iltre volle è stato dcqo - non inferio– re a parecchie centinaia di migliaia di lire giornaliere, mentre oggi, come ~i va ripetendo nei congres~i o nella stampa (per esibizionismo filantropi– co oppure a fine di un redditizio ~can– dalismo) vi sono nel f'l,:mdo due mi– liardi di affamati, e ciù beninteso ;,t prescindere da infinite allri.= cnol'mi1a anch'esse ugualmente man1cnu11.: quali fonti di profitto. L'importanza di considfrare il mon– do un'azienda è evidente, poichè un'a• zienda è sempre un organi~mo, e più o meno sono controllo, mcnlr...: il mon– do disunito e travagliato, oggi, come ieri, è un cimitero o un manicomio. Aggiuntavi poi la caraLtcrislic.J di a– zienda ccollettiva•, ccrt3mentc non sfuggirà quell'altro fattori! di ;lrmonia sociale che è l'unità d'interess.:! dei cit– tadini sicchè questa azic:tJa e.li pro– prietà di tutti - che secondo l'attua– le «normalità• va ... di male in peggio -possa invece procedere ocanorm:-il. mente• ...e cioè di bene jn meglio. In fondo si tratta di prendere sul scrio quello che in questo mondo al– la rovescia si è predicalo da sempre, ma che °'giustamente» non si è attuato appunto pcrchè si tratta di un mondo a.Ila rovescia. Piazzalisi a tavolino, gli amministra_ tori (anarchici) di questa azienda col– lettiva comincerebbero a liquidare le forL.e armate apportando al bilancio comune, direttamente o indireltame1,• te, un centinaio di milioni di unità la– vorative, che passerebbero cosi, da U• no stato di parassitismo totale e p,,. lese, a uno staio di produllività ra-

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