Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

ANALISI DELLA SOCIETA' CONTEMPO N ELL'ARTICOLO di De Marchi, in– titolato «Anali-ii della società con– temporanea», pubbJicato da vl'Agita– zione del sud• nel dicembre 1965, viene rilevato che il perdurare della crisi so– ciale del mondo sia da trribuirc a er– rori d'impostazione nella lotta per una migliore società, c-rrori come l'assunto che [ ... l «la matrice di ogni contraddi– zione e ingiustizia della società tradi– zionale sia la sua struttura economica» [... l, giustificando ciò precisamente sul– la base dei risultati tuttora negativi dell'azione rivoluzionaria in genere, e affacciando cosl altri orientamenti, nel senso che[ ...] «un movimento rcalmen– lc rivoluzionario non deve tendere prio– ritariamente al potere economico e po- 1i1ico, ma al potere psicologico• [ ...]. Dopo di che l'autore conclude in– tercalando un programma prevalente– mente di rivoluzione sessuale, sicchè, in definitiva, non si tratta di esclusi– vità ma soltanto di integrazione, pur nell'istanza, per la tesi sessuale, di un semplice riconoscimento di preceden– za. Ora, risalendo all'interessante visio– ne generale dell'analisi della società, posta dal De Marchi, si approfitta del– l'occasione per mettere in evidenza qualche lacuna circa questi due poten– ti rattori che sono l'economJa e la ses– sualità nel senso che entrambe sono sempre state vittime della persecuzio– ne oscurantista, cioè del dispotismo, mcdi:rnte pgni astuzia giustificativa che potesse assumere autorità scientifica o morale. E allora, dove maggiormente biso– gna 1entare un esplicito accordo col Dc Marchi è sulla sua affermazione se– condo cui [...] eia crisi del nostro tem– po, del resto, non esige troppe esempli– ficazioni•[ ...]. Ma, come può essere ciò, se anzi, di qucst? esemplificazioni noi non ne ab– biamo mai avute, neppure poche, e que– sto appunto a causa della gelosia del– l'oscurantismo, che per nascondere la realtà elude espressamente l'esemplifi– cazione, la quale anch'essa è analisi; e ciò si presta all'uso di tanti slogan eva_ sivi, come quello di sentirci tacciare di astrattismo, di utopismo, e per di più con l'implicita pretesa degli accu– satori di affermare una volta di più la loro presunta posizione di gente rea– listica, di gente pratica, che non tan– to facilmente si lascia trascinare dalle fan I asi icherie. Questi slogan sono preparati in mo– do da poter scivolare \ranquillamente anche su terreni minati, proprio col favore cti quelb mancanza di ostacoli, col favore di quella elasticità o flui• dilà che è carat1eristica della generi– cità, la quale spesso altro non è che superciali1à. Noi, è vero, abbiamo prove ~chiac• cianti della- crisi sociale, ma questa non dev'essere veduta solo glob,1lmen– te, cioè in sintesi. perchè così !,i fareb– be il gioco dell'oscurantismo. A mag– gior ragione poi la genericità non è ammessa se in partenza espressamen– te ci si propone di procedere rer via di analisi, esigenza la quale int<!_nto presuppone che gli elementi di ct1i ci 147

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