Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

concetto vitale, questo corrosivo delle ingiustizie sociali è stato dimen– ticato nell'aspro linguaggio delle lolle popolari. Abbiamo avuto in Ttalia una intiera stagione di congresso sociali– sti e comunisti, un fiume i11terminabile di parole, ma questa parola toccante e piena di significato per il c11oredel popolo non è stata pro– nunciata neanche nelle immancabili sparate demagogiche. Ma oramai tulla la sinistra italiana e internazionale è completamente integrata nella conservazione sociale e le sue prerogative autoritarie l'hanno completamente imprigionata 11e/lagabbia dello stato. 1n tale concerto politico l'idea de/l'uguaglianza suona stonata. Eppure è allo squillo di q11estaparola che si è risvegliata la co– scienza umana dal lungo letargo medioevale e cristiano, è da questa idea-forza che sono nate nuove epoche di storia e nuove possibilità di vita. Ed è ancora a questa parola e alle sue promesse non ancora rea– [fr.z.ateche ci sospingono le enormi sperequazioni della società umana. E nemmeno vogliamo farci perdonare l'uso di essa rivestendola di nuove interpretazioni o mimetizzandola sotto nuove formule. Il signi– ficato di questa parola scagliata i11 ogni tempo dagli oppressori, man– tiene sempre lo stesso significato inalterabile: eliminllzione delle disu– guaglianze, delle differenze sociali, delle divisioni di classe. La società ch'cssa vuole è sempre la stessa: la società di tutti co,,tro quella di pochi. La tecnica per attuarla sempre la stessa: la produzione al servi– zio delle esigenze collettive e non del profillo e del potere. E' un si– gnificato valido in qualsiasi latitudine sociale: dall'economia agricola a quella industriale ed è realizzabile su qualsiasi estensione geografi– ca: dal piccolo villaggio alla società planetaria. Produrre per il consumo: quel che non basta vien diviso, quel che basta è di libero accesso; e l'insuflicienza dei generi necessari non può essere che iniziale in una società eg11alitaria. La diversità umana non sarà mortificata come ,?ella presente società-robot delle categorie eco– norniclre, ma bensì esaltata dando le stesse possibilità ad ognuno di essere se stesso e liberamente diverso dagli altri. E non sarà nemmeno la società della noia perc'1è le grandi dispute intorno alla vita, al sen– so che l'uomo può dare ad essa. ai rapporti dell'uomo con la natura, ecc. incominceranno solo allora ad avere una grande portata e i grandi concetti si affronteranno nella loro essenza liberati da incrostazioni utilitarie. Una tale civiltà liberata dagli apparati repressivi e fondata 2

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