Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

in evidenza l'as~oluto e universale \'alare là meglio che nell'universalità, ncll'auto- clella buona volontà; «agisci in modo che norJ;Jiae nella dignità della cosoienza urna- la tua \'olontà possa esser considerata co- na? E l'anarchismo forse non si batte per mc is1ituente un:.'! legislazione universale» l'universalità dei suoi principi? per l'au- ir cui t! :.1ffermata l'autonomia della volon, tonomia di tutti gli esseri ragionevoli? per tà buona; «Agisci in modo eia trattare l'u- il tdonfo della dignità del genere uman:.1? manità, così in te come negli .;Itri, scm- E chi può csse,·e più interessato dell'anar- pre come fine e non maj come meuo» in chico nella risoluzione del problema della rni si celebra l'assoluto valore della per- lihertà (economica, sociale, ma soprattut- sona umana e in cui si dconosce quindi to morale) se esso si dc.-finiscc !':.'!mante del che !~1tti gli uomini, considerati come sog- la libertà, il libertario? A pane il discuti- getti cli moralità, formino un «regno dei bile aspetto metafisico-leologico di esso, fini,., ossia una «unione sistematica di es- nel regno kantiano dei fini non potrebbe seri ragion~rnli~ liberi e uguali della qu.:ilc vedersi l'anarchica «socielà di liberi e di ogni componente è nello stesso tempo le- uguali,.? P,islatore e <;uddito, indipendente e colla- Nella dottrina morale di Kant non tutto boratorc nello stesso tempo. può essere accettato da un punlo di vista F. senza pretendere di fare di Kant un am:m:hico (per esempio, il poco interesse 2nc1rchico integrale, possiamo affermare per lo specifico contenuto sociale dell'a- chc, se !'<marchia è (e lo è certamente) un zione), nè del resto si può pretendere un ideale di libcrlà e di solidarietà tra gli uo- Kant anarchico, ma la concezione della li- J"lini, una teoria che mira alla realizza- bertà nella morale kantiana merita, a no- ;,ione più piena della dignità umana, una stro giudizio, ogni considerazione e ogni dottrina che condanna ogni eteronomia possibile approfondimento da p:.'lrle degli auloritaria e coercitiva dell'uomo sull'uo- anarchici, almeno nel senso del concetto mo (militarismo, legalismo, capitalismo, dell'uomo essere-critico, ossia capace di stc1talismo), nel suo criticismo pratico si fare o discernere il bene dal male senza può discernere un filone libertario ante interventi esteriori ed eteronomi. litteram: la teoria della libertà come dove- E alla luce dei principi della morale di re e il dO\'cre come l'espressione migliore K<mt non cade tutta l'impalcatura della c!dlc', lihcrtà. tutti e due originantesi dalla socie1à auloritaria basata sulle leggi spes- coscienza e dall'autonomia interiore della so inumane e cruenti, di un eteronomia volontà umana. Del resto, se non si am• antilibertaria e opprimente? E gli anarchi- mettc nell'uomo la cap.lcità di autodetcr- ci non sono forse i più radicali assertori minarsi rettamer,te, non sollanto nej ri- della più integnile e ampia autonomia in gliardi dell'autorità esteriore o sociale ma ogni campo? ;1nchc e soprattutto nei J"iguardi del suo io Certamente Kant, affermando che la li- istintivo o animale, come è possibile par- bcrlà costituisce l'essenza della moralità, lare di anarchismo? E non è forse ,,ero oltre a meritare di essere annoverato tra che la libertà .iutentica s'identifica con la i massimi assertori dell'indeterminismo e lihertà etica, con la libertà cioè di com- a potersi dire il creatore geniale di uno battere con11·0 i! male in tulle le sue fop. dei piì.t grandi sistemi morali che la sta- me per l'affermazione del bene in ogni ria conosca, considera la libertà come u- aspetto della vita dell'uomo? E dove po- no dei massimi problemi dell'esistenza, trebbc tro\'arsi il fondamento della morali- proprio come gli anarchici. p_ VILLELLA 718

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