Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

Dustojcvskij; in particolare la Jeggen- quindi essere cla!>sificato romc un anar- òa dal Crmule lnq11isirore raccontata da chico mistico, bcnchè egli non abbia mai lrnn K:i.rama:-o\ al fratello minore Alio- fotto menzione d'una tale c3pressione nei scia. Dostojc\<;kij. come Tolstoj e la mag- suoi riguardi. e ciò per qualche comprcn- gior pnrlc dei filosofi-ietterali russi, non sibile motivo, poichè comun"mcnte ncll'.1- fu •rn sistematico «al!a tedesca•, ma nel un narchico si scorge solo insofferenza di uomo di tale genio bastano am:hc poche (!u?.biasi statalizzazione e ,•iolcnrn per eli. porole per porre un pensatore 5Opra una minnrla. cktcrminata via. Nella leggenda di cui si A pagina 203 Jelb sua «A11tobiogrnfia tr:Hta, nd!a qunle il po\'ero Cristo è posto spiri11u1le », il Bcrdjacv ha parole esplicile ctinan11 alla dialettica diabolica del mon- a tale proposito. lnfotti, egli dice: «Ecco do, intenta a mostrargli come la ma,ui:ior quel che pili importa affinchè si compren- parte degli uomini sia già captc1.ta nella d:t il ,mio itinerario spirituale e i suoi rap- grande rete dclll'\ tirannia, dcll'opprc,sio- porti col cristianesimo: nel mio cuore è ne, dei confessionalismi antilibcr1ari ~ • .l· pcnc1ra1a l'immagine del Cristo che è sta- licna ormai dal potersi formare un ade- to s:empre consideralo da mc in relazione guato conce11O della libertà, sia propensa alla libertà dello spirito. Quando volevano a far bi1on ,•iso alle seduzioni del guelfi- replicare contro la mia affermazione che smo o del ghibellinismo, del Tu es Petms la libertà è la base del crisliancsimo, allo- et hanc verra111 acdificabo ccctesia111 ra intendevo tali obbiezioni come ri\•olte 111ea111, oppure alloi-a delle immani cru- contro la mia conversione al cristianesimo. dchà di un E7.zelino III da Romano e re- La rir.un ::ia all'infinita libertà dello spiri- centcmcnte di un lbiteleo. lo, per quanto io ne penso, è ,stata la ri- Si spiega quindi come il Berdjaev, pur nuncia al Cristo e al cristi:incsimo e l'ac- conscnandosi St.!mprc fedele all'ideale a- cettazzione delle seduzioni del «Grande In_ narcl,ico, sia stato lrallo ad entrare riel· quisitorc,. Ho veduto nella storia del Cri– l'orbita del cristianesimo, ma del ,ero cri- stianesimo e dcli.: chiese cristiane una con- stiancsimo esente da menzogne t:d il)O(.ri- tinua rinuncia alla libertà dello spirito e sic ecclesiastiche. In tema di raffronti, l'accettazione di dette scdu.doni in nome non in tutto ma in alcuni importanti tr:1t· dei beni e del potere di questo mondo,. ti, 'ii potrebbe forse mettere il pcnsil!ro Si ha con ciò una spiegazione del come del Bcrdjacv c1.ccanto a quello di Ernesto il Berdjaev, che dapprima aveva aderito Buonaiuti. Questi, nei suoi molteplici :-.c1it. alla rivoluzione russa, si separasse ben ti e nei suoi discorsi, richiamò l'attenzione prcs1O dagli artefici di questa, Come non delle genti ~ulla \'era accezione cri,;;tiana avrebbe potuto aderire ad essa un Tolstòj del ramoso detto: Date a Cesare ciò ch'è nè, tanto meno, un Dostoje\'skij, così an– di Cesare e a Dio ciò ch'è di Dio. Kon si che il Berdjaev .si tro\'Ò in una posizione ha qui, infatti, una giustificazione del cesa- insostenibile con dei reazionari come [.e. ri<smo, bcnsl d'una condanna in <!!>SO. S.: nin e i suoi seguaci, abbeverati al materia- ben si riguardi, in senso cristiano Cesare lismo germanico. Bisogna tener conto che rapprcscnia non già un tipo che a,•rcbbe i bo)s('evichi misero sì in campo una dia- diritto d'esistenza nelle cose umane, bensì lcttica, ma questa, lontanissima da quella il tipo che l'uomo dovrebbe spiritualm.;:n- propriamente hegel1ana, differiva assai an– te ripudiare. Anche il Buonaiuti potrebbe che di quella marxistica, che faceva, è ve- 714

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