Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

e il v·;!u co11 ,,,; ;;u.ldisfwmo la ,wstrn fame e la nostra sete, ma no11 cof1s11mia- 111C1 '1101110 o la domw cu11 cui soddis{la– mo il 110s/ro bisogno sess11nle. Non li co11- S!m1iu"10, n,a I, adoperiamo. Riduciamo cioè la persnna umano al ruolo di ww s·rume1110 o d1 w1 oggetlo. E questa è la rc;gionc precipua percl1è vien da gridurc: • abbasso il sesso •: perchè il sesso è C0iòa conce;;,ta i11d1pemle11te111e11te aalla totali– là dellc; perso11a umana e elle di fa110 la nega. Il legiferare i11 materie sessuali e il dire d1e si de,•e o 11011 si deve far questo o quello è 1111 (tir astrazione della situa– zione particolare III c11i vengc,110 li trovar– si due varticulari versane, la cui identità 1,011 viene e.,a1irita, mli viene anzi 11iole11- 1a1a e di111it111i1a q11m1do diciamo di eHe <e111plice111e111e ell so110 1111 1101110 o ,ma domw, un iiovane o w1 vecchio, ww le– sbica o ,m p'.!deraslll. Ogm persu11a, cioè, 11011 ha solameme C('rfi or&an, e CtlMfleristiclie sessuali, ma ho. pure 1111 cuore, 11n cervello, 1111avo– hmà, dei sC1g11i, tlegli affetti, dei ricordi, degli ideali, delle let1ftà, e i11 og111modei suoi momemi coscie11fi si rico11osce, se 11011mw co11ti1111ità,ww sogge11ività in– co11(011dibile e im1bolibile. /11duce11dola a considerare il sesso come oggetto e come strumento, come del dç,minio, 11011 del– l'essere, ma dell'avere, si cerca cl'into11- 1irle la coscieuza e di (Miti disperare della sua soggettù,ittl, siccltè in 1111 mon– do 111ttodi nggetti e di strumenti, si pre– sti, non talltu di b11011grado come auto- 1,iaticamente, t1•l essere ~tn1me11to ed 0f!.- getto essa pure. Si avrà q1d11Clirfavel!?, scrupolo o pietà per •l'altro•, quando .,;i voglion far soldi o si vuuf far c<1rriera, q,1a11dosi vuol copnre """ f)ropria 11mra– chella, :-ict.vere gli applausi del pubblico o ;;crivere il proprio 110111e 11el1"storia, </t/(/ndo in 1111acosa cosi i11fi11w com'è l'atto sessuale si co11siclera • fal1ro • co– me c;g~etto o strumento? Deflc: a suo tempo e luogo la varala • fottere • non è 1111aptirola sco11cia. /.,JJ parola che la traduce in inglese si fa se11- tire s11 :,empre più. bocche e semvre più f1•or di proposito. C'è chi 11011 la conside– ra sconcia in nessun C<tSO e quegli è pro– babilmente il medesimo clte c:011sidera sconcia la parola • w11ore •, co111e difatti <111esta lo sta divemamlo. Pncltè, viti si me/le l'accento s111sesso, è pilÌ ;;i 1oglie dal cuore, più si <lil11isce e si dissolve la faccoltà i11dividua1rice, idet1fiu.a1rice ed af(e11iw1, ed il parlar d'amore dive11ta cosa <1,1museo o da carnevale. Sen:.t1 il cuore, senza la superstr11tt11ra immagi11atil'll e c11l111rale che si chiama amore, il sesso ,1i1·enta lit1g11aggio nuli111entale e se11:.a poesia, il sesso è w,o scheletro e 11011 ,ma forma viva. Abbasso il sesso quimli, non perchè sia riprovevole o degradai/le, ma percltè, p,eso da solo e staccato da qtu111- 10 gli si integra nella persona wm11,a, ef!– ~o è ww diminuh.io11e e m,a <leturpa:.io– ""'• e serve da fomile ad a11it11di11idi \firezw e di spietatezza 11011 meno odiose ti, quelle rimproverate ai p11rita11i. G!CVANNI 9AI.IJl:LLI EIHIATA CORlllGE Nel 11urnc1·0 prcccdcnlc :l prig. 538 - ;;ccond[l colonna - riga 23 so110 stah; omc~)~' le parole che dkirno in neretto: • non dalle ministeriali commissioni vlagglanll, e 11::i esami delle v-.irle J\1alurltà pocrebbcro H§erc svolti con Commissioni locali sollo la direur. 1C\pon– sabilità dei Presidi. SCIW:l ...• ccc. 603

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