Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

c. lungì ddl'essere « utopistico io o un « glorioso insuccesso•, ha dato prova di ')é cd è riuscito vittorioso in molte !>l>Cllacolaricrisi storiche. Nel periodo del mercantilismo e del– le cunces!>iuni reali, la libera impresa da parie di società anonime era con– -;iderata ana,·chica. La. carta dei diritti cli Jcfl'r.:r-!>on cd il potere giudiziario in– dipendente furono considerati anarchi– ci. Le chiese congregazioniste erano ri- 1cnutc anarchiche anche esse. L'istru- 1.ione progressiva era anarchica. Le cit– tà libere e la legge corporativa nel siste– ma ..:rano anarchiche. Oggigiorno il movimen10 per i diritti civili negli Sta– ti Unili è Mato quasi classicamente de– centrato cd anarchico. E così via, fino ai dettagli, quali, ad esempio, il libero ir:grcs-.o nelle biblioteche pubbliche. atu1·almente, agli storici posteriori queste cose non sembrano anarchiche, ma al tempo in cui si verificarono era· no considerate tali e spesso chiamate lct1..::ralmente anarchiche, con l'usuale significa1.ionc minacciosa di cao3-. Ma questa relatività del principio anarchi– co alla situazione attuale è propria del– l'essenza dell'anarchismo. on vi può essere una Moria dell'~marchismo nel senso di stabilire uno stato di cose permanente chiamato «anarchico•. E' sempre un continuo lottare con la si– tuazione successiva; è una vigilanza per as"-icurarsi che le libertà preceden– ti non siano pe1·dute e non si trasfor. mino ne/l'op1>0sto, come la libera ini• ziatl\a si è tramutata nella schiavitù del salario e nel monopolio del capila– li,;mo, o l'indipendenza del potere giu– cliziario in un monopolio delle Corti, dei polizioLLie degli avvocati, o l'istru• zionc libera si è tramutatn in Sistemi Scolastici. Ed oggi vediamo che l'anarchismo - 596 ques10 « fallimento•, questo « ideali– smo• discreditato - riprende v11a ed è di pertinenza elci giovani e dei saggi. Per esempio, quabiasi pensiero mar– xista, che sia comprinsibile oggi, è a~– serrore deciso elci libcrtar·ismo; così, sia i liberali dell'ala sinistra, che I cauti conservatori sono in allarme nuova– mente di fronte ai pericoli dell'autori– trl e sentono il bisogno cli moltiplicare i ccntd di iniziativa e decisionali. Si l' comprcw che, stante le particolari condizioni storiche cli oggi, appare non improbabile uno scivoiamento ,·erso il rune s Io traguardo orwelliano del • 1984•. Ecco perchè vediamo che si scrivo– no libri sugli anarchici. Sfortunata– mente, il libro di Jamcs Joll, che porta qué!-.to litolo (2), ignora, in maniera sorpn.:ndente, il principio anarchico piu11osto semplice che, mi pare, salti « prima f?.cie • a chiunque si dedichi ;,Ilo studio della storia. Joll, fa un re– soconto piacevole, e non privo di sim• patia, di alcune gesta anarchiche, ve– r!ficatesi essenzialmente durante il tar• do 800; ma è un resoconto giornalisti• co e superficiale. Per lui, l'intern movi– mento è stato uno splendido fallimen– to e soprattutlo 1>erquanto riguarda il passato. Un aspetto interessante del li– bro è l'accenno o.Ile vocazioni di fon– do dei lcaders anarchici. Kropotkin era un geografo, Fanelli un architetto, Pel– louticr un avvocato specializzato in di~ riuo civile e nei problemi lavoratori, Malatesta a\'eva studiato medicina, Morris aveva pretese artistiche, Ferrer era un educatore progressista. Queste vocaLioni umanistiche e, per così dire, ecologiche, differiscono molto da quel– la dell'economis1a, dell'avvocato poli– ticante, dell'accademico o del tecno- (2) The Anarchlsl (All:'lnliC•Littlc, Brow & Co).

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