Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

scenz.a mostrò Colombo nei loro riguardi: ~mzi il sordo rancore che nutriva verso di essi si manircstò in successivi contrasti, nei quali si rivela l'indole di lui, ingrata, avida, prepotente, che si esprimerà con ancor maggiore chìarc1.za in un triste episodio di cui parleremo al momento opportuno. Le tre caravelle, dopo lunga navigazione, giungono felicemente a San Salva– dor. Naturalmente nel cuore di tutti sarà stata la domanda che già angustiò Ulisse nel suo errare: «da quale gente sarà abitata questa terra?•. Bisogna tener presente che le superstizioni di allora, dalle qual.i la scienza di Colombo non era certo immune, favoleggiavano cli uomini mostruosi abitanti le terre sperdu– te nei mari lontani. Gli indigeni non tardano a mostrarsi, nudi, belli, festosi. Come avvenne l'incontr◊? Per prima cosa «l'ammiraglio chiese a tutti loro [i cristiani] di far fede e di testimoni:1re che egli, davanti a loro tutti prendeva possesso della detta isola per il re e per la regina suoi sovrani, con tutti i riti necessari. Sarebbe difficile immaginare un :1tto più tragicamente assurdo tra uomini e uomini. Che ne potevano capire questi indigeni? Per fortuna la bar– riera creata dalla diversità della lingua permise agli isolani di considerare la cerimonia come un allo magico, perchè un atto di possesso sarebbe sembrato loro incomprensibile, dato che non s~pevano in che consistesse la proprietà• (Madarlaga . pag. 219). La felice indole dei così detti «selvaggi» non tardò a manifestarsi. Essi reca– rono doni ai nuovi arrivati e si prestarono anche agli scambi di merce, natural– mente tutti conclusi con gran vantaggio della gente cosi detta «civile•. l bio– grafi di Colombo gli fanno un gran merito di essersi opposto a baratti troppo sfavorevoli agli ingenui indigeni. Ma a questo proposito, come in casi simili, il giornale di bordo parla chiaro: '!gli curò gli interessi degli indigeni non per amore di giustizia, ma allo scopo di far buona impressione su di essi e di ca1- tivarsene gli animi. Anche in circostanze analoghe il movente fu sempre uguale. Libera un indigeno catturato: «mi sono comportato così con questi uomo e l'ho liberato e regalato delle cose predette perchè ci premia in 12randc stima e quan– do le AJtezze vostre torneranno un'altra volta a mandare gente qui l'accolgano bene (Giornale di bordo• 15 ottobre). E in altra occasione «rimandò dieci donne catturate con doni pcrchè non volle dare agli indigeni l'impressione di un torto, dato che l'Isola si trovava lungo la strada (Madariaga - pag. 302). Ma quando non giudichi più neçe~s;'trio usare riguardi, Colombo manifesta in pieno la sua indole disumana nei confronti degli indigeni. Eppure egli stesso, navigando da un'isola all'altra, aveva potlllO constatare la mitezza d'animo degli Jndios, tanto che scrive nel giornale di bordo: «cn cl mundo lodo no puede aver mciòr gente ni màs mansa•. Perciò approfitta subito di questo fotto per imp::i– dronirsi con la forza di sette indigeni eia trasportare in lspagna al suo ritorno. «Questa gente in fatto di armi è molto semplice, come le Vostre Altezze po– tranno giudicare da quei sette ch'io feri prendere per recare in Spagna. Che le Vostre Altezze ordin::,,sscro o di cOndurli lutti in C3stiglia o di tenerli schiavi nella loro stessa isola agevolmenle potrebbero farlo, perchè con una cinquantina d'uomini li terranno tulli .rnttomessi e potranno far di essi quel che vorranno•. (Giornale di bordo • 14 ottobre). TI Madariaga si accontenta di considerare 577

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